sabato 24 giugno 2017

Recensione: "Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie

Dieci piccoli indiani
di Agatha Christie

Editore: Corriere della Sera
Pagine: 180
Prezzo: 7,90€

Voto: 4/5

Trama: Dieci persone estranee l'una all'altra sono state invitate a soggiornare in una splendida villa a Nigger Island senza sapere il nome del generoso ospite. Eppure, chi per curiosità, chi per bisogno, chi per opportunità, hanno accettato l'invito. Gli invitati non hanno trovato il padrone di casa ad aspettarli; hanno trovato invece una poesia incorniciata e appesa sopra il caminetto della loro camera. E una voce inumana e penetrante che li accusa di essere tutti assassini. Per gli ospiti intrappolati è l'inizio di un interminabile incubo.



Non sono solita leggere gialli e thriller per il semplice fatto che mi annoiano le indagini, tant'è che non guardo neanche i telefilm di questo genere, però Agatha Christie insomma dovevo provarla a leggere visto che mi furono regalati parecchi libri che invece della spazzatura hanno trovato posto nel mio scaffale e "Dieci piccoli indiani" mi ispirava in maniera profonda ;p e nonostante la mia avversione in pochi giorni l'ho letto tutto. Piccolo ma di effetto.

10 strani inviti giungono in 10 diverse case per recarsi su Nigger Island e una filastrocca "profetica" che "predirebbe" la morte di uno per uno degli invitati, e il tutto in assenza di un investigatore principale. 

"Dieci poveri negretti
se ne andarono a mangiar: 
uno fece indigestione, 
solo nove ne restar. 
Nove poveri negretti
fino a notte alta vegliar: 
uno cadde addormentato,
otto soli ne restar. 
Otto poveri negretti 
se ne vanno a passeggiar: 
uno, ahimè, è rimasto indietro,
solo sette ne restar. 
Sette poveri negretti 
legna andarono a spaccar: 
un di lor s'infranse a mezzo,
e sei soli ne restar.
I sei poveri negretti 
giocan con un alvear: 
da una vespa uno fu punto,
solo cinque ne restar. 
Cinque poveri negretti 
un giudizio han da sbrigar: 
un lo ferma il tribunale
quattro soli ne restar. 
Quattro poveri negretti 
salpan verso l'alto mar: 
uno se lo prende un granchio,
e tre soli ne restar.
I tre poveri negretti 
allo zoo vollero andar: 
uno l'orso ne abbrancò,
e due soli ne restar.
I due poveri negretti 
stanno al sole per un po': 
un si fuse come cera
e uno solo ne restò. 
Solo, il povero negretto 
in un bosco se ne andò: 
ad un pino s'impiccò,
e nessuno ne restò."

Ci si aspetta che come la fine della filastrocca nessuno ne restò ma la Christie è la Christie cambiando le regole del gioco.
Non c'è un protagonista vero e proprio, ognuno è protagonista e ognuno ha un suo scheletro nell'armadio e voi siete pronti a scoprir come finirà!?  


2 commenti:

Angela ha detto...

È stato il primo giallo della christie che ho letto. Molto carino e intrigante :))

Debora ha detto...

Ciao Angela 😘 si anche per me infatti quest'anno penso proprio di leggerne un altro di suo