giovedì 1 dicembre 2016

Chi ben comincia... #136: "Muses" di Francesco Falconi

Chi ben comincia... è la rubrica ideata dalla carissima Alessia del blog Il profumo dei libri che ringrazio perchè questa rubrica mi piace tantissimo e poi non so vi può essere utile per stuzzicare la vostra curiosità ^^ Questa rubrica la posterò ogni giovedì ^_^... In che cosa consiste?

-Apri un libro a caso dalla tua libreria
-Riporta le prime 5, 10, 15 frasi dell'inizio del libro
-Aspetta i commenti.



Libro arrivato da poco in casa preso usato e che desideravo da tempo e penso proprio sarà tra le mie prossime letture!!! Naturalmente fatemi sapere se lo avete letto e se vi è piaciuto o meno 😉


Risveglio

Buio.
Silenzio.

Bip. Bip. Bip.
Fa freddo. Apro gli occhi. La luce accecante di un neon. Un sapore tremendo in bocca. Provo a muovere un braccio. Una fitta lancinante al polso.
Sono congelata.

Bip. Bip. Bip.
Voci lontane, ovattate.
- Nome?
- Angela De Angelis.
- Tasso alcolico?
- Quattro su mille.
- Cos'è successo?
- Incidente stradale vicino all'EUR, all'incrocio tra la Cristoforo Colombo e viale America.
Sono due uomini. Il primo ha un tono distaccato, il secondo una voce roca.
- Quadro clinico?
- Contusioni su tutto il corpo. Ha perso molto sangue. Ustioni di terzo grado sulle gambe. Frattura del femore. Trauma cranico. Stiamo aspettando le ultime analisi, ma c'è un altro problema.
- Quale?
- Sintomi di insufficienza epatica.
- Diagnosi?
- Possibile cirrosi, che aggraverebbe la situazione.
- I familiari?
- Sono in sala d'attesa.
- Occorre avvertirli. Potrebbe essere necessario un trapianto parziale di fegato da un genitore.
- Non è possibile. Alice De Angelis è stata adottata.

Bip. Bip. Bip.
Apro di nuovo gli occhi. L'aria puzza di disinfettante. Mi fanno male i piedi, non riesco a muoverli. Mi trovo in un letto.
Le lenzuola sono bianche e ruvide. Accanto a me c'è uno strano marchingegno che emette un segnale acustico. Un suono metallico breve, che si ripete a intervalli regolari. Un tubo trasparente è conficcato nel mio braccio, ma non provo dolore. L'altro capo è collegato a una flebo appesa a un'asta di ferro. Le gocce cadono lentamente dalla sacca, mi sembra quasi di vederle scendere nelle curve del tubo e scivolare nella fessura dell'ago.
Le goccioline continuano a scendere. Una dietro l'altra.
Come battito di un cuore.
Come quel maledetto segnale acustico che mi sta facendo impazzire.

- Muses di Francesco Falconi -



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