giovedì 5 aprile 2018

Recensione: "Il professore" di Charlotte Brontë

Pensavo che la Brontë mi avrebbe delusa per come era partita, ma man a mano mi ha fatto ricredere, e una menzione va anche alla bellissima edizione tascabile che io trovo molto più comoda della cartonata!


Il professore
di Charlotte Bronte

Editore: La Tartaruga edizioni
Pagine: 315
Prezzo: 6,90€

Voto: 3.5/5

Trama: "Il professore" è il primo romanzo scritto da Charlotte, la più famosa delle tre sorelle Bronte. A suo tempo non ebbe fortuna perché giudicato troppo realistico. Gli si preferiva "Jane Eyre", in cui l'elemento fantastico e romantico predominava, così venne pubblicato solo dopo la morte. Questo romanzo narra in prima persona la storia di un uomo sensibile e colto, che fugge da un lavoro pesante e competitivo nella zona industriale dello Yorkshire per andare a insegnare in una scuola in Belgio. Qui conosce Frances, una ragazza molto giovane e senza mezzi che da allieva diventa insegnante.


Da premettere che non si avvicina neanche lontanamente a Jane Eyre è più acerbo, più prolisso e manca del mordente e della particolarità di Jane Eyre, però devo dire che a suo modo è straordinario anche se parecchio noioso.

William Crimsworth, nato e cresciuto in Inghilterra decide di fuggire dagli zii che lo vogliono prete e in sposa a una loro figlia per andare dal fratello, ma questo non si rivelerà come egli crede.
Edward Crimsworth prova astio e disprezzo per questo fratello che gli chiede lavoro, ma nonostante tutto glielo procura senza cercare mai di entrare in rapporti con lui, continuandolo a trattar male alla stregua dei suoi operai se non peggio. Decide che anche lui non è il suo futuro e se ne  va in cerca di lavoro in Belgio grazie alla raccomandazione di Mr. Hunsden conosciuto nello Yorkshire dal fratello.
Qui troverà lavoro come insegnante di inglese e francese ed è proprio qui che si può dire che ha inizio la sua vera vita, nella scuola di Mr. Pelet e di Miss Zoraide Reuter dove incontrerà quella che sarà da prima la sua allieva e poi sua moglie, Frances. 

Il romanzo si basa sulla vera esperienza di Charlotte Brontë in Belgio come studente, in cui si innamora del suo professore che purtroppo a differenza del suo mr. Crimsworth non la ricambierà mai e sembra che voglia riscattarsi scrivendo un finale diverso alla sua storia su carta.

Crimsworth è un personaggio che non mi ha convinto poi fino in fondo, non ho apprezzato il suo continuo cambio di opinione da una pagina a un'altra in alcuni casi e sinceramente neanche come gestisce il suo "amore" per Frances, troppo calcolatorio e freddo. C'è da dire che questo modo rispecchia molto quello che era quel periodo perciò è logico che può apparire a noi frreddo e distaccato, però quando lui scompare per dieci settimane solo perchè si deve dichiare solo quando avrebbe trovato un lavoro come lo ha trovato lei, beh non è che mi sia garbato assai, però mettendomi nei panni di quel tempo ci può stare che un uomo voglia sentirsi al di sopra di quella che vuole che sia la sua futura moglie.

Un libro che progressivamente ti incuriosisce, anche se non c'è mai un ritmo serrato che ti spinge a proseguire se non la curiosità di leggere la prossima disavventura del povero sfigato.

Tutto sommato nonostante l'estrema lentezza, gradulamente ho saputo apprezzarlo, solo che, lo si può fare se amate l'autrice e volete leggere altro di suo altrimenti se partite da questo rimarrete estremamente delusi, che Jane Eyre come primo approccio e non sia con voi sempre!



1 commento:

Little Pigo ha detto...

Nonostante il ritmo lento, mi piacerebbe leggerlo.