venerdì 10 agosto 2018

Recensione: "Radiomorte" di Gianluca Morozzi


Radiomorte 
di Gianluca Morozzi

Editore: Tea
Pagine: 211
Prezzo: 9,00€

Voto: 3/5


Trama: Vi presentiamo i Colla: l'incarnazione di un ideale. Padre di successo, madre affettuosa, figlio maggiore bello e capace, figlia minore intelligente e sensibile. Cosa fanno di mestiere? Sono mercanti di felicità. Mostrano al mondo che diventare come loro si può, basta acquistare il bestseller di Fabio Colla "La famiglia felice al tempo della crisi". Milioni di lettori lo hanno già fatto e oggi i quattro sono invitati a parlare della loro ricetta infallibile in una sperduta radio di provincia. Ma una volta entrati in studio, senza cellulari per non disturbare la trasmissione, l'intervista prende una piega spiacevole. Le domande si fanno incalzanti. Poi le porte si chiudono. Infine Kristel, la giovane dj, comunica soavemente che uno dei quattro non uscirà vivo di lì. Chi? Lo decideranno loro. Non esiste un modo per salvarsi. Ma è possibile ritardare il gran finale comprando tempo in cambio di parole: raccontando i più terribili segreti. E dal passato dei Colla riemergono gli incubi rimossi della "famiglia perfetta". Sospinti dalla paura, i Colla mostrano il loro vero volto. E il mito dell'armonia familiare si dissolve in una trama sempre più nera... In questo romanzo dal ritmo serrato Gianluca Morozzi ritrova le atmosfere e la suspense di "Blackout", chiudendo tra le quattro mura di uno studio radiofonico un gioco di specchi, di verità, di orrori sepolti nell'idillio dell'Appennino bolognese. 



I Colla sono praticamente di facciata la famiglia del Mulino Bianco: avete presente, sempre sorridenti, come se nella vita la disgrazia non li toccasse, belli, in salute, in apparenza senza difetti, felici e in armonia con l'universo. Ma ogni famiglia ha i propri scheletri nell'armadio, anche se li si è sepolti molto in profondità quasi da averli dimenticati, ma ci sarà sempre qualcuno che non dimentica il passato!
Il papà ha perfino scritto un libro per diventare come loro e, in questa giornata simile a molte altre, sono diretti in uno studio radiofonico, dove gli viene chiesto di lasciare i telefonini per non disturbare la frequenza della registrazione, ed è da qui che la porta dietro di loro si chiude e inizia l'incubo perchè per solo tre persone si riaprirà, una dovrà morire e a decidere a chi tocca saranno proprio loro, ma come scegliere?

 Radomorte a differenza di Blak out parte come se fosse una normalissima storia, in maniera quasi defilata fino a diventare come il suo libro predecessore claustofobico e intenso. Una volta che si chiude quella porta e i "segreti" vengono a galla, le pagine ti tirano dentro insieme a loro in quella stanza senza via di uscita se non alla parola fine. 
E' una storia anch'essa breve 200 pagine si leggono velocemente e veramenteti ti stuzzica la voracità di lettore e chiuso il libro mi son detta che è proprio vero che l'apparenza inganna e non c'è ne rendiamo conto... come dice mia nonna non è oro tutto quel che luccica e la famiglia Colla ci dovrà fare i conti!


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