giovedì 25 aprile 2019

Recensione: "Dentro soffia il vento" di Francesca Diotallevi

Prima di decidermi a scrivere questa recensione sono passati ben 3 mesi, visto che è stata una lettura di gennaio, a cui però non riuscivo a trovare alcuna parola per inizire a parlarne, però visto e considerando che è un libro bellissimo e voglio assolutamente consigliarvi devo iniziare da qualche parte a farlo!

Dentro soffia il vento
di Francesca Diotallevi

Editore: Beat
Pagine: 221
Prezzo: 9,00€

Voto: 5/5

Trama: In un avvallamento tra due montagne della Valle d’Aosta, al tempo della Grande Guerra, sorge il borgo di Saint-Rhémy: un piccolo gruppo di case affastellate le une sulle altre, in mezzo alle quali spunta uno sparuto campanile. Al calare della sera, da una di quelle case, qualche «anima pia» esce a volte per avventurarsi nel bosco e andare a bussare alla porta di un capanno dove vive Fiamma, una ragazza dai capelli così rossi che sembrano guizzare come lingue di fuoco in un camino. Come faceva sua madre quand’era ancora in vita, Fiamma prepara decotti per curare ogni malanno: asma, reumatismi, cattiva digestione, insonnia, infezioni… Infusi d’erbe che, in bocca alla gente del borgo diventano «pozioni» approntate da una «strega» che ha venduto l’anima al diavolo. Solo una persona, negli anni, ha avuto il coraggio di superare i pregiudizi della comunità e stringere, con Fiamma, un’amicizia sincera: Raphaël Rosset. Ma Raphaël, un giorno, è partito per la guerra e non è più tornato. A piangerlo è rimasto Yann, suo fratello, che sembra nutrire per la strega dei boschi un singolare e apparentemente immotivato odio…


Un libro piccino per quantità di pagine, ma enorme nella quantità di emozioni e di pianto che ha cacciato in me. 
Fiamma è quella che tutti catalogano come strega perchè abita isolata in mezzo al bosco come fece anche la mamma senza entrare mai in contatto con nessuno del minuscono villaggio di Saint-Rhémy in Valle D'Aosta tranne che per Raphael l'unico che gli sia stato vicino come amico che però è morto in Guerra e di cui Yann il fratello non gli perdonerà mai di essere partito per essa, diventando freddo e chiuso in sè con un profondo odio verso quella ragazza che il fratello invece amava.
A fare da sfondo a questa storia c'è il magnifico panorama che l'autrice ci racconta, un giovane prete che prende "possesso" della piccola canonica del borgo in cui vige ancora il vecchio parroco che non si arrende alla pensione dalla comunità e del maestro del villaggio che cerca in tutti i modi di essere amico con la piccola Fiamma.

Una storia d'amore, di amicia, a non guardare mai alle apparenze e non giudicare mai perchè ognuno combatte una battaglia dentro di sè più grande di quel che si mostri agli altri. Sono personaggi bellissimi sopratutto Yann così mutilato dentro e fuori, reso freddo e aspro da questo borgo così freddo e rigido in inverno, isolato dal mondo in cui tutto si conoscono e sanno tutto della tua vita, morte e miracoli, un fratello che per colpa della guerra non è mai tornato lasciando un vuoto in tutto il paese per la meravigliosa persona che era e un odio sconfinato per quella strega dei boschi. Fiamma così piccola e fragile all'apparenza, ma forte come la neve che si posa sulle cime fino all'estate, che tutti scansano e maledicono, ma a cui tutti nel cuore della notte si recano per i suoi medicamenti visto che lei ha un eccezionale dono per le piante per vivere esattamente come la madre prima di lei.
E poi questo prete un po' impacciato che cercherà di inserirsi in questa nuova vita così strana e piena di superstizioni e stretta per lui abituato alla città e alla sua apertura mentale.

E' una storia di amore e non lo è, è una storia di malintesi, di cose non dette come lo potrebbe essere di chiunque di noi nella nostra vita. E' un libro di una semplicità sconvolgente, ma di un'intensità disarmante nella sua semplicità con un finale prevedibile ma che è riuscito a farmi piangere a fontana. Ho letto solo questo libro di questa scrittrice e in giro è piaciuto poco appunto per questa sua semplicità. Io non ho altri metri di paragone però posso dirvi che io personalmente l'ho amato e a distanza di mesi ancora lo ricordo struggente e meraviglioso e non fa niente se il finale è il classico the end da Disney è perfetto lo svolgimento, l'intreccio delle emozioni tra i personaggi che lo rende vivo e "feroce". Perciò si, leggerò altro della Diotallevi e questo avrà un posticino nel mio cuore e ve lo consiglierò sempre a dispetto di quello che ho letto in giro.. infondo lo sapete io sono sempre la solita pecora nera romantica 😜



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