martedì 24 novembre 2020

Recensione: "Le assaggiatrici" di Rosella Postorino

Le assaggiatrici
di Rosella Postorino 

Editore: Feltrinelli
Pagine: 288
Prezzo: 9,90€

Voto: 1/5

Trama: "La prima volta che entra nella stanza in cui consumerà i prossimi pasti, Rosa Sauer è affamata. ""Da anni avevamo fame e paura"", dice. Con lei ci sono altre nove donne di Gross-Partsch, un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il quartier generale di Hitler nascosto nella foresta. È l'autunno del '43, Rosa è appena arrivata da Berlino per sfuggire ai bombardamenti ed è ospite dei suoceri mentre Gregor, suo marito, combatte sul fronte russo. Quando le SS ordinano: ""Mangiate"", davanti al piatto traboccante è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura: le assaggiatrici devono restare un'ora sotto osservazione, affinché le guardie si accertino che il cibo da servire al Führer non sia avvelenato. Nell'ambiente chiuso della mensa forzata, fra le giovani donne s'intrecciano alleanze, amicizie e rivalità sotterranee. Per le altre Rosa è la straniera: le è difficile ottenere benevolenza, eppure si sorprende a cercarla. Specialmente con Elfriede, la ragazza che si mostra più ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del '44, in caserma arriva il tenente Ziegler e instaura un clima di terrore. Mentre su tutti - come una sorta di divinità che non compare mai - incombe il Führer, fra Ziegler e Rosa si crea un legame inaudito."

può contenere dei sporadici possibili spoiler...

Purtroppo questo per me è l'ennesimo libro acclamato a capolavoro che si è rivelato essere una delusione immensa. 
Partiamo dal pregio che ha, la scorrevolezza, si legge in veramente poco tempo e si ha comunque voglia di scoprire questa piccola parte di storia di cui non si parla molto: le assaggiatrici di Hitler. Un gruppo di donne che mangiavano esattamente quello che sarebbe stato poi servito a Hitler. Delle donne che combattevano ogni giorno contro la paura di moririe avvelenate, della paura di quel che potrà succedere tra quelle quattro mura piene di SS, la tristezza e il rimorso nel poter consumare del cibo pregiato e buonissimo mentre a casa hanno una famiglia che muore di fame. Donne costrette al ruolo di assaggiatrici contro il loro desiderio.

Ma ora passiamo alle parti amare del libro. 
A mio avviso c'è poca ricostruzuione storica, è tutto ambientato in modo ambiguo, c'è poco della vita della protagonista e poco del ruolo delle assaggiatrici, per lo meno non tanto quanto io personalmente mi aspettavo da un libro così.
Ci sono delle coprotagoniste di cui praticamente si parla in modo molto blando, ci da uno spizzico e un boccone della loro vita, giusto per far accadere qualcosa durante il libro, ma alla fine queste altre donne scompaiono, non si sa che fine fanno, non si sa che fine fanno gli accadimenti che sono successi loro durante la storia, l'autrice si perde in un biccher d'acqua nel finale.
Per non parlare scusate della triste e patetica pseudo storia d'amore che ha Rosa, una cosa misera e vergognosa. Una protagonista senza spina dorsale, che dice cose e prende decisioni pessime una dopo l'altra, incoerente in tutto, che poi che razza di legame è quello tra Rosa e Ziegler??? Una trombata occasionale nel fienile la notte??? Ma daiiiiii, che legame è uno che a fine libro zac scompare dalla moglie e di lui nel finale non se ne sa nulla! Questo è un legame profondo??? Beh non direi! 
Vogliamo continaure a parlare di questo fidanzato scomparso, che non si sa come, non si sa perchè e quando, compare nel finale con una storia e con una svolgimento tra i due a dir poco insensato e illogico... Bocciato bocciato bocciato dai su per favore che finale inconcludente, di merda e campato così! Tra le assaggiatrici che scompaiono senza finale, questa ipotetica storia d'amore bleffata, se eravate curiose, beh arrangiatevi perchè non lo saprete mai, risparmiate i vostri soldi che è meglio! 

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