Chi ben comincia... è la rubrica ideata dalla carissima Alessia del blog Il profumo dei libri che ringrazio perchè questa rubrica mi piace tantissimo e poi non so vi può essere utile per stuzzicare la vostra curiosità ^^ Questa rubrica la posterò ogni giovedì ^_^... In che cosa consiste?
-Apri un libro a caso dalla tua libreria
-Riporta le prime 10, 15, 20 frasi dell'inizio del libro
-Aspetta i commenti.
Buon pomeriggio, consueto appuntamento con Chi ben comincia... con un libro oggi che ha atteso nei miei scaffali per ben due anni e mezzo XD
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PARTE PRIMA
Un angelo sulle scale
Il cielo notturno aveva il colore dell'asfalto nuovo, senza una stella, senza neanche il fantasma della luna. Una nebbia pesante riempiva le strade, faceva freddo, e in giro non c'era nessuno.
Quasi nessuno, in verità.
Sfidare un simile tempo sarebbe stata un'audacia per chiunque, ma Giulia non era una ragazza facilmente impressionabile, e dopotutto qualcuno doveva pur portare fuori il cane.
Con il capello di lana calcato sui ricci, il naso paonazzo e le guance color neve, tentava di tenere a bada Teo che, pur essendo solo più grande di un melone, tirava come un mulo.
Giulia diede un leggero strattone al lungo guinzaglio, ma Teo non si arrese e continuò a balzare in avanti, fiutando con foga il ciglio del marciapiede. Lei emise un sospiro di ghiaccio e gli tenne dietro.
Ogni tanto passava un'auto, ma il più delle volte si udiva solo il cigolio delle suole di gomma. Davanti alla chiesa del Carmine, Teo ringhiò a uno dei due leoni di bronzo. Poi si spostò verso la curva, abbaiando a un gatto color mandarino sbucato furtivo da sotto una macchina. Quindi, assolto quel compito - come se sfidare il gatto fosse un dovere che gli toccava più per mestiere che per volontà - il cagnolino inforcò la salita con un'energia sorprendente. Dove prendesse quella forza era un mistero...
Giulia estrasse da una tasca il cipollone di nonno Raffaele, il suo orologio preferito, un Perseo con il quadrante bianco, i numeri grandi e la cassa d'acciaio con una locomotiva incisa. Erano quasi le ventidue, l'indomani avrebbe avuto il compito in classe di greco e aveva studiato pochissimo. Contava di farlo dopo cena, ma il suo piccolo batuffolo amico, un bassotto a pelo duro che si solito non si faceva pregare, quella sera sembrava ben poco incline a rientrare.
- Cuore nero di Amabile Giusti -
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