giovedì 19 febbraio 2015

Chi ben comincia... #95: "Pietra è il mio nome" di Lorenzo Beccati

Chi ben comincia... è la rubrica ideata dalla carissima Alessia del blog Il profumo dei libri che ringrazio perchè questa rubrica mi piace tantissimo e poi non so vi può essere utile per stuzzicare la vostra curiosità ^^ Questa rubrica la posterò ogni giovedì ^_^... In che cosa consiste?

-Apri un libro a caso dalla tua libreria
-Riporta le prime 10, 15, 20 frasi dell'inizio del libro
-Aspetta i commenti.


Ho voglia di leggere questo libro ogni volta che lo guardo li nella libreria, sembra quasi che mi chiami ed è proprio quello che farò appena finisco i tre che ho in lettura, intanto inizio con il prologo anche se io poi ho continuato a leggere e.. la mia curiosità praticamente è schizzata alle stelle!

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Genova, 2 marzo 1601,
venerdì di carnevale

Come da occhi di demoni, le fiamme escono dalle due finestre più in alto del palazzo dei conti de Negri in vico Lepre. Vorticano, colonne di fume raggiungono il tetto e salgono in cielo di una notte senza nuvole.
Per strada, nessuno si accorge di nulla. I genovesi sono impegnati a festeggiare <<il carnevale dei folli>>, tirandosi arance e limoni e inseguendosi lungo i carruggi. Un gruppo di musici suona all'angolo di una strada e un bambino corre dietro ai passanti per chiedere un obolo.
<<Una moneta per la musica e una per gli angeli!>>
Alcuni giovani ballano e fanno giravolte , ubriachi d'llegria. Da un carro in movimento, delle bambine, vestite da ancelle, lanciano sui passanti petali di rosa e ridono, come se fosse una marachella.
Solo una figura scura, un'ombra di ragazza alta e magra, addossata al muro della casa di fronte all'edificio che brucia, tiene gli occhi chiari da gatta triste sulle lingue di fuoco che, strisciando, hanno invaso la parte alta del palazzo. Sembra che il suo sguardo alimenti le fiamme. Ha un volto affilato che mostra appena il suoi ventidue anni. Indossa una veste nera che non disegna le forme del corpo e uno scialle che copre le spalle ossute e leggermente curve. Una cintura le cinge la vita sottile, ma senza stringere. I capelli corvini sono raccolti con impegno sulla parte bassa della nuca. Ha labbra carnose e una fossetta le nasce al centro di una solo guancia ogni volta che sorride. Non capita spesso. Le dita sono affusolate e l'indice è lungo quanto il medio. È di una bellezza non convenzionale e non usa belletti per esaltarla. Il suo nome è Pietra, ma tutti la conoscono come <<la Tunisina>>.

- Pietra è il mio nome di Lorenzo Beccati -

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