giovedì 22 ottobre 2015

Chi ben comincia... #117: "Baciare uno sconosciuto a Central Park" di Katy Regan

Chi ben comincia... è la rubrica ideata dalla carissima Alessia del blog Il profumo dei libri che ringrazio perchè questa rubrica mi piace tantissimo e poi non so vi può essere utile per stuzzicare la vostra curiosità ^^ Questa rubrica la posterò ogni giovedì ^_^... In che cosa consiste?

-Apri un libro a caso dalla tua libreria
-Riporta le prime 10, 15, 20 frasi dell'inizio del libro
-Aspetta i commenti.


Libro preso assolutamente a caso nel kobo.. e da tanto che mi ripropongo di leggerlo perché la trama mi piace tanto, ma ogni volta o me ne scordo o rimando... magari leggendo insieme a voi il suo incipit mi convinco ;p fatemi sapere se nel caso lo avete letto com'è!!!!



Agosto 2006, Ibiza

Fuori dal bar il silenzio mi rombava nelle orecchie come un fischio insistente. L'aria era tiepida e appiccicosa, profuma di salsedine e di quei fiori che sono ovunque. Vaporosi boccioli rosa a forma di gonnellone da cancan.
Mi sfilo le scarpe e le tengo in mano mentre scendo i gradini di pietra che portano alla spiaggia. La sabbia è ancora tiepida, dopo un'altra giornata afosa, ed è impalpabile come zucchero a velo. Alle mie spalle sento pompare la musica. Ba-dum! Bum! Risate all'altro capo della spiaggia. I raggi laser fendono l'aria. Vado verso il mare. La luna è alta e rotonda come una zucca, diffonde una luce perlata nel cielo e sull'acqua, ma ormai non c'è quasi più tempo: oggi sta per finire, domani è alle porte. Un giorno nuovo.
Non mi tolgo i vestiti, mi immergo così come sono. Avverto l'acqua fresca sulle cosce, lo stomaco, il petto; e inizio a nuotare verso il lago, verso la luce, sotto il cielo nero, liscio come la seta.
Ed è bello. Bellissimo. Ai due lati, le scogliere splendono al chiaro di luna come enormi pietre preziose. Tra le onde danzano un milione di aghi di luce bianca, che mi fanno pensare alla musica, alle note che prendono vita sullo spartito. Ogni molecola del mio corpo formicola di piacere, tanto che devo fermarmi per riprendere fiato. Mi spingo avanti, mi lascio scivolare: ora nuoto sott'acqua come una sirena. Ma non sono una sirena, perchè l'abito bianco si è gonfiato tutt'intorno e penso di assomigliare a un'enorme medusa, una creatura in continuo mutamento, una sfera lucente in mezzo al mare; ci sono solo io, ma non mi sento sola. Non mi manca niente. Sto andando al largo: mi abbasso le bretelle del vestito e me lo sfilo, come se cambiassi pelle. E d'un tratto sono libera: l'acqua accarezza ogni centimetro del mio corpo, l'abito mi fluttua accanto. 

- Baciare uno sconosciuto a Central Park di Katy Regan -

Nessun commento: