martedì 20 ottobre 2015

Recensione: "So che sei qui" di Clélie Avit

Buonasera a tutti lettoriii :) come state passando questo pomeriggio? Che belle letture state facendo? 
Stavo pensando ieri sera, di fare qualche post chiacchieroso dove vi mostro anche qualche foto presa dal mio profilo Instagram come rubrica a cadenza casuale, che ne dite?? Vi può piacere come idea?
Inoltre volevo dirvi che ho cambiato il sistema di catalogazione delle recensioni, mentre prima erano divisi per anno di lettura, ora per comodità per trovarle le ho messe tutte insieme classificandole in ordine alfabetico, anche se devo ancora aggiustarli bene :)
Ma tornando a noi e al post, volevo ringraziare Anna della Mondadori per l'ebook di questo libro.. e buona lettura! ^^ 

So che sei qui
di Clélie Avit

Editore: Mondadori
Pagine: 207
Prezzo: 18.00€

Voto: 3.5/5

Trama: È in coma da venti settimane. Sente tutto, ma nessuna delle persone accanto a lei se ne accorge. Un giorno, per errore, entra nella sua stanza un ragazzo sconosciuto. Thibault non sa nulla della storia di Elsa, ma inizia a parlarle, conosce i suoi amici, qualcosa nella ragazza addormentata che profuma di gelsomino e gli sembra così dolce lo tiene legato magneticamente alla sua stanza. Giorno dopo giorno torna a farle visita. Ed Elsa? Sente tutto, ma non può rispondere. Non può chiedere a quel ragazzo gentile di prometterle che tornerà anche il giorno dopo, non può dirgli che sa riconoscere il suono della sua risata in corridoio e che ora quasi sente il calore del suo bacio sulla guancia. Thibault non sa che Elsa non si risveglierà più, perché a breve la staccheranno dalle macchine che la tengono in vita. L’hanno deciso i medici, la famiglia ha acconsentito. Tutti credono che sia impossibile che Elsa si risvegli, eppure ogni volta che Thibault entra nella stanza il suo cuore…


Sinceramente non so da dove iniziare a scrivere questa recensione perché questo libro mi è piaciuto, ma da una parte insomma si sapeva dove andava a parare alla fine il libro.

Elsa adora la montagna, scalare i ghiacciai, stare in mezzo alla neve.. e durante una di queste scalate un nodo fatto male le risulterà quasi fatale in quando verrà scaraventata giù insieme a una valanga staccatasi dal ghiacciai che le procurerà il coma.

Thibault si trova in ospedale con la madre e il cugino per accompagnarli dal fratello di lui ferito a causa di un incidente che ha provocato da ubriaco e che ha ucciso due quattordicenni. Per questo Thibault non ne vuole sapere di vederlo, di parlargli e nella fretta di uscire da lì entra nella camera di Elsa pensando che sia l'uscita e subito è incuriosito da lei, dal profumo di gelsomino e non di ospedale che emana e attratto anche dalla pace che regna in quella camera decide di rimanere e si addormenta vicino a lei, le parla.. e dopo questa prima, casuale visita, tornerà nelle settimane successive a trovarla fino ad affezionarsi a lei, anche se lei fondamentalmente è in coma, ma sente tutto e questo affezionarsi diventa reciproco anche per Elsa.


Il libro è alternato da i due punti di vista dei protagonisti fino all'epilogo che è facilmente intuibile.
Una storia delicata, molto carina, l'autrice ha creato una storia leggera, trattando un tema molto delicato che può risultare pesante se affrontato in un'altra maniera. Devo ammettere che nonostante mi sia piaciuta molto, non mi sono emozionata "fino alle lacrime" o da stare in ansia per le sorti della protagonista.
Però tutto sommato è un bel libro da leggere, che mi sento di consigliarvi :)

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