venerdì 22 gennaio 2016

Recensione: "La chiave di Sara" di Tatiana De Rosnay

La chiave di Sara
di Tatiana De Rosnay

Editore: Mondadori 
Pagine: 322
Prezzo: 11,00€

Voto: 4/5

TramaÈ una notte d'estate come tante altre, a Parigi. La piccola Sarah è a casa con la sua famiglia, quando viene svegliata dall'irruzione della polizia francese e prelevata insieme ai genitori. Ha solo dieci anni, non capisce cosa sta succedendo, ma è atterrita e, prima di essere portata via, nasconde il fratello più piccolo in un armadio a muro che chiude a chiave. È il 16 luglio del 1942. Sarah, insieme a migliaia di altri ebrei, viene rinchiusa nel Vélodrome d'Hiver, in attesa di essere deportata nei campi di concentramento in Germania. Ma il suo unico pensiero è tornare a liberare il fratellino. Sessant'anni dopo, Julia, una giornalista americana che vive a Parigi, deve fare un'inchiesta su quei drammatici fatti. Mette mano agli archivi, interroga i testimoni, va alla ricerca dei sopravvissuti, e le indagini la portano molto più lontano del previsto. Il destino di Julia si incrocia fatalmente con quello della piccola Sarah, la cui vita è legata alla sua più di quanto lei possa immaginare. Che fine ha fatto quella bambina? Cosa è davvero successo in quei giorni? Quello che Julia scopre cambierà per sempre la sua esistenza.


Un libro intenso, coinvolgente, struggente e drammatico.. Sarah una bimba di dieci anni viene svegliata nel cuore della notte dalla polizia e prelevata insieme alla sua famiglia, ma prima di andar via riesce a nascondere il fratellino nell'armadio a muro promettendogli di tornare a prenderlo la mattina seguente e lo chiude a chiave e la porterà con sè, solo che siamo nel periodo del rastrellamento durante la Seconda guerra mondiale al Vèlodrome d’Hiver e Sarah non riuscirà a tornare a casa dal suo fratellino Michael il giorno seguente perchè è un'ebrea e verrà deportata. 

Sessant'anni dopo Julia una giornalista indagherà sui fatti di quel rastrellamento in occasione del giorno della memoria e s'interesserà alla storia della piccola Sarah che si rivelerà più vicina a lei di quanto sospetti. Due storie separate, ma che viaggiano parallelamente, che incrociandosi cambieranno la vita di parecchie persone che ruotano insieme a questi due personaggi.

Di questo libro ho apprezzato in maniera particolare la parte della storia 'vecchia' ovvero quello della piccola Sarah che ci racconta con i suoi occhi di bimba di questo rastrellamento disumano. Gente, uomini, ma sopratutto donne  e bambini rinchiusi per giorni interi dentro lo stadio senza cibi, senza mangiare, senza un minimo di condizioni igieniche, dove le donne per la disperazione data dalla consapevolezza di quello che accadrà si buttano dalle gradinate insieme ai propri figli disperate.
La storia di Julia invece mi è piaciuta di meno sopratutto nella parte iniziale, quando la conosciamo nella sua vita quotidiana e quando inizia a muover i primi passi sui fatti, cercando di costruire un quadro generale se pur con fatica vista la ritrosia dei francesi nel parlarne.

Una storia che ti stringe la gola per l'emozione, per il dolore di leggere tutta questa sofferenza, di tutta questa barbaria in nome di cosa?? 
Una storia bellissima di cui sinceramente non trovo le parole per esprimervi tutto quello che mi si è mischiato dentro e di cui a questo punto del mio blaterare a vuoto vi consiglio solo di leggerlo perchè non ve ne pentirete. 

Qualcuno di voi lo ha letto?

4 commenti:

Angela ha detto...

letto e mi è piaciuto moltissimo!! mi sono commossa diverse volte nel corso della lettura, e anche il film devo dire che è piuttosto fedele e coinvolgente!!

MissGabrielle ha detto...

Non l'ho letto ma da quanto hai scritto mi hai fatto venir voglia di farlo.
Un abbraccio
Gabri ♡

Debora ha detto...

Il film non vedo l'ora di vederlo... il libro sopratutto nel punto dove c'è Michael vero la fine è straziante T.T

Debora ha detto...

Gabry è bellissimo e tristissimo in certi punti ma ne vale la pena... ora mi manca il film :) un abbraccione anche a te *_*