Boy meet boy
di David Levithan
- Appartengono a quell'uno per cento che trova subito l’anima gemella e non sente più il bisogno di cercare altrove. Un fenomeno inspiegabile.
- Mi rendo conto che io e Noah non ci conosciamo per niente. E
nello stesso tempo fra noi c’è questa inspiegabile ma vicendevole sensazione di
fiducia, che parla al nostro intuito e dice: Voi due dovete proprio conoscervi. Mostrandomi la sua stanza, Noah
mi sta aprendo uno scorcio sulla sua anima. Tremo al pensiero di dove fare
altrettanto.
- È vicinissimo a me. Tutti i miei sensi sono impregnati di
lui. Noah è nell’aria che ci circonda, nella musica che ci avvolge, e in ogni
mio pensiero.
- Non so come spiegarglielo. Non è che non volessi baciare
Noah. E penso che anche lui volesse baciarmi. Però abbiamo preferito riempire
quel momento con un silenzio.
Quel credito di un bacio sarà la nostra spinta
propulsiva.
- Mente camminiamo tra gli alberi e proseguiamo lungo la
salita, parliamo la lingua del silenzio. È una lingua che ci lascia spazi per
pensare e muoverci. Possiamo essere qui e altrove, nello stesso tempo.
- Schizziamo a matita le nostre vite precedenti, così da
mettere in risalto il technicolor del nostro presente.
- Stampo la mia ombra su di lui mentre mi chino verso le sue
labbra. Lo bacio. Una volta, ma dura a lungo. Un altro modo per dichiarare
ufficialmente aperta la nostra storia.
- Mi chiedo se è possibile iniziare una nuova storia senza far
male a qualcun altro. Mi domando se è possibile trovare la felicità senza che
altri debbano soffrire. Poi vedo Noah che mi viene incontro con un biglietto
piegato a forma di cicogna. E penso: si, è possibile. Forse posso innamorarmi
di lui senza far male a nessuno.
- In quel momento mi sembrava che niente potrebbe essere più
perfetto. Camminiamo per la città tenendoci per mano. Forse qualcuno se ne
accorge, ma di sicuro nessuno ci bada. So che tutti tendiamo a pensare al cuore
come centro del nostro corpo, ma in questo momento ogni parte cosciente è nella
mano che lui sta stringendo. È attraverso quella mano, dentro la sensazione che
porta con sé, che passa il resto del mondo. E tutto ciò che mi passa accanto,
noto solo le cose belle: la musica ammaliante che esce dalla porta aperta del
negozio di dischi; i due anziani (vecchio lui, lei anche di più) che si
dividono una crèpe seduti su una panchina nel parco; il ragazzino di sette anni
che salta da una piastrella all’altra del marciapiede, volteggiando in precario
equilibrio per non posare il piede sulle fessure.
- Come posso spiegargli che il mio cuore è fatto apposta per lui, solo
per lui? È proprio questo che sento: il mio cuore è fatto apposta per lui.
- <<Lo sai… la scintilla. L’elettricità. Anche quando non stavamo
insieme, c’era. Lei riusciva a mettermi sottosopra con un semplice sguardo, e io riuscivo a fare
lo stesso con lei. Adesso non più. E io mi sento.. non so. >>
<ti senti nudo, senza?>>
<<Nudo? Ah ah.>>
<<Voglio dire ti senti svuotato.>>
<<più o meno. Qualcosa ti manca, questo prova che prima era molto
importante?>>
<<Può darsi.>>
- <<A volte voler bene a una persona vuol dire anche lasciare che
scelga da sola come vivere.>>
Annuisce. <<Lo so.>>
<<E loro non lo stanno facendo.>>
<<E loro non lo stanno facendo.>>
- È nel voler essere forte che trovo la forza più grande.
È nella decisione di essere coraggioso che trovo il coraggio più
grande. Non so se me ne sono mai reso contro prima d’ora, e non so se se n’è
mai accorto Tony, ma ora, credo, ce ne rendiamo conto tutti e due. Se non hai
paura di niente, a cosa ti serve il coraggio? Mi sembra che Tony abbia vissuto
tutta la vita con la sua paura, e che ora a stia trasformando in coraggio.
- <<Lui deve vederlo>> risponde Tony.
<<Deve vedere cosa?>>
<<Deve vedere come ti senti.>>
<<Ma io glielo detto. Quella notte. Gli ho spiegato per filo e
per segno come mi sentivo. C’erano le mie parole, lì. Ma lui non le
voleva.>>
<<Non dirglielo, Paul. Fa’ che lui lo veda.>>
<<E come faccio?>>
Tony scuote il capo. <<Non sarò io a dirtelo. Ma ho la sensazione
che se ci pensi bene, capirai come devi fare. Se vuoi essere amato, sì degno
dell’amore. È un buon punto di partenza.>>
- Ecco di che cosa sa una piccola vittoria. Ha il sapore di una piccola
sorpresa, e di un grande sollievo. Rende il passato leggero, e lo stesso il
futuro, anche se solo per un istante. Sa di giustizia che trionfa. Sa di
speranza.
- Il confine tra amore e ossessione è sottile.
- Non vado a dormire. Non mi concedo pause. Perché so che insieme ai
fiori, gli sto regalando anche istanti della mia vita. Ogni fiore, una frazione
di un minuto.
- Ogni minuto, ogni piega della carta è un messaggio da parte mia.
- Ora io non credo nei mezzi abbracci. Non sopporto la gente che si
sforza di abbracciati evitando il contatto fisico. Un abbraccio dovrebbe
avvolgerti completamente.
- Mi chino in avanti e lo bacio. I fiori si schiacciano fra le nostre
camicie. Tocco le sue labbra e lo respiro. Chiudo gli occhi, li riapro. È sorpreso,
si vede. Lo sono anch’io. Mi bacia anche lui, e il suo bacio somiglia a un sorriso.
- In altre circostanze sarebbe stato l’inizio di una storia d’amore. Ma io
credo che già allora tutti e due sapessimo di aver trovato qualcosa di più prezioso
e perfino di più importante. Io stavo diventando un suo amico, quello che gli
avrebbe mostrato come poteva essere diversa la sua vita. Lui in cambio, sarebbe
diventato qualcuno di cui avrei potuto fidarmi più che di me stesso.
2 commenti:
"A volte voler bene a una persona vuol dire anche lasciare che scelga da sola come vivere."
Annuisce. "Lo so."
"E loro non lo stanno facendo."
Fantastica.
Io non saprei scegliere quella che mi è piaciuta di più sono tutte bellissime *_*
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