Dentro quelle lettere c'erano più parole di quelle che avevo pronunciato in tutta la vita. Le tenevo sotto il materasso, senza trovare la forza di consegnarle alla persona cui erano indirizzate, senza riuscire a gettarle nel camino. Dormivo sulle cose non dette che mio fratello aveva scarabocchiato dal fondo di quei buchi di fango che i soldati chiamavano trincee.
Per questa nuovi libri: rendevano Le persone migliori. A volte le salvavano.
<<Dio, bambina mia, non è qui punto Dio è la Montagna che ci tiene al sicuro, pur esponendoci a tanti pericoli. E l'acqua e il cibo che ci permettono di vivere, il fuoco che ci scalda punto Dio è la pioggia che bagna i campi e il sole che scioglie la neve. Dio è nei dettagli, figlia mia.>>
<<Non lasciare che qualcuno ti dica in cosa credere, ragiona con la tua testa, segui l'istinto. Nessuno dovrà importi chiamare. L'amore non si insegna, è l'unica cosa che non posso spiegarti. Non posso dirti quali battaglie combattere, dovrsi capirlo da sola e non sarà facile. L'amore non lo è mai, richiede coraggio e tenacia. Non si sceglie, è sempre lui che sceglie te.>>
La storia era piena di errori commessi da uomini che avevano dato più credito alle credenze popolari che all'intelletto.
L'amore sa essere oscuro e confuso. Un labirinto tortuoso in cui viene smarrita ogni razionalità.
<<Sono tuo, tuo punto ogni pezzo della mia pelle ti appartiene, ogni ferita, ogni goccia di sangue.>>
<<Rafhaël era un fratello punto era la mia famiglia. Con te è diverso, tu sei il veleno che mi soffia dentro, sei colui che muove i miei passi. Se sparissi in questo momento, sparirai con te.>>
Credevo di odiarla, per avermi salvato sottraendomi alla montagna, che era l'unica cosa che amavo; ma non era vero: amo lei più di qualsiasi altra cosa. Lei che aveva guardato dentro di me e si era lasciata guardare dentro. Lei, che della montagna aveva la stessa imperiosa tenacia e quella limpidezza che era propria del ghiaccio e dell'acqua di fonte.
La scelta che compiamo, ogni decisione che prendiamo comporta un prezzo da pagare
È stato amore a prima vista, quello che ti piega le ginocchia, che non ti lascia scampo.
In questa storia non sono altro che uno spettatore. Forse il merito di avervi fatto incontrare, null'altro. Sono patetico, lo riconosco. Siedo quaggiù, in questa fossa che forse diventerà la mia tomba, tra compagni che magari domani saranno morti. Non credevo che il mondo sapesse essere tanto crudele, che potesse strapparti di dosso ogni gioia e sputarla ai tuoi piedi. Quello che mi avvilisce, che mi demoralizza, è vedere morire così inutilmente. Non siamo altro che pezzi di carne da macello. La patria è soltanto un'illusione.
Perdonami se queste parole sono così crude, così colme di sconforto. Vorrei stracciare il foglio, poi penso che non leggerai mai queste mie lettere, e allora mi concedo uno sfogo che non è altro che un urlo silenzioso lanciato verso stelle che non posso vedere, ma che da qualche parte, in un cielo che non si è ancora capovolto, esistono ancora. Così come esisti tu.
È l'unica cosa che mi dona sollievo: sapere che esisti.
Sei ciò che rende questo mondo migliore, Fiamma.
Fiamma, lasciarti andare la cosa più difficile che io abbia mai fatto. Più difficile di questa guerra, che il confine ultimo della mia vita.
Se chiudo gli occhi, mi sembra di sentire la brezza della valle che spira sui prati e sulle rocce rugginose, nella selva di larici rossi e tra le betulle. Le montagne si stagliano contro il crepuscolo. Il bosco è già al buio, ma su ai pascoli arriva ancora l'ultimo sole e fa caldo; mentre noi, quaggiù, avvolti dall'ombra, iniziamo ad avere freddo. Scende la notte e il cielo si accende di stelle, e sono tanto luminose da lasciarti ammutolito. E non ci pensi, non ancora, che non siamo altro che una manciata di biglie lanciata nell'infinito. Scintille fragili e palpitanti che illuminano un mondo troppo buio.
E ci sei tu, che non smetti di sorridere.
Addio, amica mia, mio unico amore.
Vai da lei, Yann. Amala, proteggila, lascia che si prenda cura di te.
Lei sola può sanare le tue ferite, quelle che ti porti dentro e addosso da quella notte. Le hai permesso di ricucire la tua pelle, permettile anche di rimettere insieme la tua anima.
Non è colpe per quello che è successo, la montagna sa essere crudele, come la vita. Pensavi di conoscerla, ma non si conosce mai davvero ciò che si ama, lo si può solo amare.
Vivi la vita che avrei voluto vivere. Ogni istante, ogni suo sorriso.
Lo odiavo e, allo stesso tempo, Sentivo di non averlo mai amato così profondamente.
L'amore è il più complicato dei sentimenti. Il più meschino e, lo stesso tempo, il più coraggioso.
<< Non ne ho nemmeno adesso, tranne una: non siamo soli in questa vita. Siamo sempre parte di qualcosa, ed è quel qualcosa che spesso ci salva, anche da noi stessi.>>
<<Ti devo molto, Fiamma: con poche parole mi ha insegnato più di quando io siai riuscito a imparare e anni di studio. Dio è nei dettagli. L'ho capito qui, tra queste montagne che solo meravigliose e terribili. L'ho capito tra gente semplice che vive con poche risposte, ma sa farsi le domande giuste. Ora lascia che anche io ti insegni qualcosa che ho imparato sulla mia pelle: fuggire non serve a nulla. La vita troverà comunque il modo di raggiungerti, e le cose è meglio affrontarle di petto che vedersele sbucare dalle spalle. Credimi.>>
<<È vero, ti ho tenuta lontana da me. Dal mio cuore no, quello mai. Io ti amo. Le lettere le ho tenute nascoste perché avevo paura.>>
<<Paura di cosa?>>
<<Che amassi lui molto più di quanto ami me.>> Chiusi gli occhi. Sentivo il suo amore premere contro le mie difese, voleva entrare e appropriarsi di uno spazio che era suo, che era sempre stato soltanto suo. Io, però, non mi fidavo più di lui.
<< Mi hai fatto male, Yann, più di quanto tu possa immaginare.>>
Lui passò la guancia sul mio cuore, sentivo il suo respiro a sfiorarmi la pelle.
<<Non ti sto chiedendo di perdonare il mio egoismo. Resta con me, però. Odiami, ma resta con me. Disprezzami ogni giorno della tua vita, ma resta con me. Sposami, Fiamma. O non sposarmi, se non vuoi, ma resta con me. Non lasciarmi. Mai.>>
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