Buongiorno lettori!!!!
Dopo una luuuunga vacanza dal blog causa connessione sono ritornata super attiva. Ho letto parecchio e sopratutto sono state bellissime letture, ma nel dettaglio ve ne parlerò in un altro post :) per oggi mi limiterò a una sola. Un libro che ho iniziato parecchio tempo fa e solo questo mese finalmente l'ho concluso con mia somma soddisfazione perché ne vale assolutamente la pena ^_^
Lettera a un
bambino mai nato
di Oriana Fallaci
Editore:
Corriere della Sera/Bur
Pagine: 95
Pezzo: 1€
in allegato con il giornale nel settembre 2010 (questa edizione)
Voto: 5/5
Trama: Il
libro racconta, tramite un lungo monologo, quello che è il travaglio
di una donna di fronte ad una gravidanza inaspettata.
Il
racconto si snoda attraverso il dialogo della donna con il bimbo che
porta in grembo, al quale confida paure, dubbi, timori, speranze e
gioie.
Lei
chiede al bambino, e quindi a se stessa "Ha senso metterti al
mondo, obbligandoti così a vivere una vita in cui esiste la
violenza, l'umiliazione e non esiste la libertà?"
Decide
che si, è giusto, perché vivere è pur sempre esistere, ed esistere
anche se soffrendo è comunque preferibile al nulla.
Quindi,
la scelta di portare avanti la gravidanza, di cui se pur con paura ne
segue con affetto le fasi.
Una
dolce complicità si instaura tra madre e figlio, riguardi affettuosi
ai quali però si alternano momenti d'insofferenza verso quell'essere
che la sta privando della sua stessa vita.
Ed
sarà proprio l'egoismo, il desiderio di non sacrificare la propria
libertà d'individuo esistente in favore di uno ancora non esistente,
che la porterà a quello che è l'epilogo del libro già anticipato
dal titolo.
Lettera a un bambino
mai nato è un libro senza fronzoli, realista che però non prende
nessuna posizione riguardo al tema dell'aborto, ci prospetta i tanti
dubbi, i tanti pensieri che molte donne hanno quando scoprono di
essere incinte involontariamente e che non esprimono perché la società nonostante sia
così evoluta tecnologicamente ancora giudica, ancora punta il dito.
E allora è giusto mettere al mondo un figlio da soli in questo mondo
pieno di durezza, ingiustizie, discriminazioni razziali e sociali.
La donna che parla sotto forma di monologo con il bimbo/a in grembo è una donna senza nome, né volto, né età che potrei essere
io, che potrebbe essere una di voi che state leggendo.
Un libro razionale,
che fa riflettere qualunque sia il nostro orientamento di pensiero
verso questa tema da sempre discusso, da sempre condannato dalla
chiesa e da alcuni paesi.
Questa donna appena
ha la consapevolezza anche se ancora non la certezza medica, che un
esserino è in lei si interroga sulla vita, se questa sarà un dono o
una condanna per quella creaturina, è lo scopo di questo libro è appunto la riflessione non il finale in quanto il titolo c'è lo svela.
Un libro bellissimo
che in poche pagine, il mio volume ne conta 95 da tanto a cui
pensare, tante cose da domandarsi e ci da tutti i punti di vista
senza prendere parte ad alcuni di essi.
C'è il medico che guarda e
condanna questa donna, c'è l'uomo che davanti a questa paternità
inaspettata prima scappa, poi torna, poi si pente, poi condanna: i
genitori di lei che amano incondizionatamente la figlia anche se non
approvano la gravidanza fuori dal matrimonio. L'amica di lei che la
difende a spada tratta con argomentazioni alquanto dure e forti, la
dottoressa che difende le donne e i lori diritti.
Un libro dalle
mille sfaccettature eccezionale dalla prima all'ultima pagina.
2 commenti:
questo libro è sempre lì che mi fa l'occhiolino... Mi sa che devo decidermi a farmi tentare!!
A me è piaciuto molto e poi si legge in poco tempo Angela che di pagine ne sono poche alla fine ;) spero ti piaccia ^^ che leggi tu al momento invece?
Posta un commento