Buongiornoo lettori :) recensione super arretrata che risale a marzo 2015... c'è la farò me ne mancano solo 27 su per giù per quelle di quest anno senza contare quelle del 2014 -_-"
A volte ritorno
di John Niven
Editore:
Einaudi
Pagine: 381
Prezzo:
12,50€
Voto: 3,5/5
Trama: Dopo
una settimana di vacanza che sarebbero cinque secoli di tempo
terrestre, Dio torna in ufficio, ancora col cappello di paglia e la
camicia a quadri. Era andato in vacanza, a pescare, in pieno
Rinascimento, quando i terrestri scoprivano un continente alla
settimana, e sembrava andasse tutto a gonfie vele. Al suo ritorno
però, il quadro che gli fanno i suoi ha del catastrofico: il pianeta
ridotto a un immondezzaio, genocidi come se piovesse, preti che
molestano i bambini... Dio non è solo ultra depresso. Anche molto
incazzato. L'unica soluzione, pensa, è rispedire sulla Terra quello
strafatto di suo figlio. - Sei sicuro sia una buona idea? - gli
chiede Gesú. - Non ti ricordi cosa è successo l'altra volta? - Ma
Dio è irremovibile. Cosí Gesú Cristo piomba a New York, tra
sballoni e drop out di ogni tipo. E cerca, come può, di dare una
mano agli sfigati della terra. Il ragazzo non sa fare niente, eccetto
suonare la chitarra. E riesce a finire in un programma di talenti
alla tv. Un gran bel modo per fare arrivare il suo messaggio a un
sacco di gente. Ma, come già in passato, anche oggi chi sta dalla
parte dei marginali non è propriamente ben visto dalle autorità.
*** Quand'è che le cose hanno cominciato ad andare a puttane? Colpa
di Mosè, forse. Quel falsario. Uno dei primi a cedere al
protagonismo. Quando era arrivato in cima al Sinai e aveva messo gli
occhi su quell'unica tavola perfettamente cesellata - le parole «FATE
I BRAVI» incise nell'elegante corsivo inglese di Dio - aveva dato
fuori di matto. Tutto quel can can e lui doveva, cosa?, scendere e
dire: «Ehi ragazzi, fate i bravi! Be', non c'è altro. In bocca al
lupo per tutto»? Col cazzo. E cosí quel figlio di mignotta si era
messo sotto con lo scalpello. Quaranta sudati giorni di lavoro su
quella sequela di minchiate. Quella stronzata del «Non desiderare la
donna d'altri»? Tipico di Mosè. (Quante pedate nel culo s'era
beccato quand'era arrivato qui? Dio gli aveva assestato la prima
appena quel coglione aveva varcato la soglia, e aveva smesso solo nei
Secoli Bui: almeno un centinaio d'anni. Alla fine ci aveva le chiappe
che sembravano due barbabietole bollite). Poi di male in peggio.
L'interpretazione. La fiera del «Io-credo-di-sapere-cosa-voleva-dire-
Dio». Sbadabum: un millennio dopo qualche sciroccato taglia la gola
ai neonati e se li getta alle spalle perché crede di avere Dio dalla
sua parte. Cosa cazzo c'era da interpretare in «FATE I BRAVI»? La
stessa, identica domanda che Dio aveva ripetuto per secoli, mentre
prendeva a pedate Mosè. In ogni caso, ormai la frittata è fatta,
pensa Dio con un sospiro, mentre si rende conto della piega che
stanno prendendo i Suoi pensieri. Qualcuno avrebbe dovuto rispiegare
al genere umano cosa significa «FATE I BRAVI».
Mi sono trascinata
la lettura di questo libro per sei mesi mi pare.. all'inizio l'ho
accantonato per le “troppe parolacce” alquanto irreali sulla
bocca dello stesso Dio, insomma ho capito che era una parodia, in
questo momento mi sfugge il termine perciò passatemelo per buono...
ma insomma erano risultate eccessive, erano più parolacce che parole
normali, e poi perché proprio non mi prendeva, mi stava annoiando da
morire. Poi guardandolo li dopo tanto tempo mi sono detta che se
tutti dicono che è bellissimo un motivo ci sarà e che comunque
prima o poi avrei dovuto riprenderlo in mano anche perché l'ho
desiderato per talmente tanto di quel tempo che lasciarlo li mi ci
piangeva il cuore.
Non ho ricominciato
da capo perché quella parte stranamente la ricordavo perfettamente,
perciò mi sono ributtata nella storia dal punto dov'ero e sarà che
questa seconda sarà stato il suo “momento giusto” sarà che dopo
questa prima parte burrascosa migliora nettamente il libro, fatta sta
che in due pomeriggi mi ero letta tutto il libro e ne sono rimasta
per giunta soddisfatta!!!!
In soldoni il libro
parla di Gesù che viene rimandato sulla terra ai giorni nostri per
cercare di far tornare sulla retta via gli uomini che in assenza di
Dio, causa vacanze (c'è da premettere che una settimana in paradiso
equivalgono a secoli da noi) il mondo è impazzito perciò rimanda
lui come la scorsa volta; un figlio sul genere sciatto tutto un “hey
fratello come butta, fai il bravo” che suona la chitarra, fuma
erba, e in ogni frase non fa mancare una parolaccia messa li, (e Dio
come vi accennavo non fa eccezione, visto che in aggiunta fuma
sigari e fuma marijuana).
In fondo però sotto
i suoi vestiti trasandati c'è sempre il Gesù , che conosciamo,
buono, generoso verso il prossimo fino alla fine, che vede il buono
in tutti, tranquillo e calmo in ogni situazione, protettivo e che non
giudica dall'apparenza e che cercherà di mandare i suoi messaggi,
non con prediche sulla piazza o dai pulpiti, ma iscrivendosi a un
talent show seguitissimo, in cui ne combinerà di tutti i colori
oltre che a propinare una lezione a chiunque lo stia ad ascoltare e
ogni qual volta che prende in mano un microfono in onda.
Gli ho dato solo 3
fiori e mezzo che poi è un voto buono, perché se uno pensa a Dio e
Gesù anche se è in chiave moderna, insomma, tutte quelle parolacce
storpiano il libro, lo rendono esagerato e a tratti fastidioso,
perciò se ha dato leggermente fastidio a me che sono una persona
aperta a tutto non penso che questo libro sia una lettura adatta a
tutti coloro che sono un po' rigidi verso la religione e ciò che ne
gira intorno. Però sorvolando quella piccola prima parte devo dire
che il libro visto nella sua totalità merita di essere letto! Mi è
piaciuto molto anche il suo finale, certamente non è un libro
“spensierato da ombrellone” ma ve lo consiglio se avete voglia di
leggere qualcosa di diverso e siete aperti :)
2 commenti:
Guarda io non sono per niente una bigotta ma come te mi sono fermata dopo pochi capitoli. Ma non l'ho più ripreso in mano.
Insomma quelle parolacce non servono. Ok una, due, tre, ma cinquanta mila?
Infatti neanche io lo sono ma erano veramente troppe che rendevano la lettura faticosa e veramente snervante....
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