di Kevin Brooks
Editore: Piemme
Pagine: 277
Prezzo: 15,00€
Voto: 3/5
Trama: Linus, sedici anni, insieme a quattro adulti e una ragazzina di nove, si trova intrappolato in un bunker, uno spazio claustrofobico da cui nessuno può fuggire.
Sono stati rapiti da qualcuno che si è presentato loro ogni volta in modo diverso e non sanno perché sono stati scelti. Spiati da decine di telecamere e microfoni perfino in bagno, dovranno trovare un modo per sopravvivere. "Bunker Diary" è un incubo da vivere sulla propria pelle attraverso le pagine del diario di Linus, in un'escalation di umiliazioni, meccanismi perversi e violenza fisica e psicologica innescati "dall'uomo di sopra"...
Recensione
Questo libro è per 3/4 per certi versi angosciante, a tratti purtroppo noioso sopratutto verso la fine quando i personaggi comincia ad accusare la prigionia e le 'punizioni' mentalmente, ma con quel pizzico sempre presente di curiosità di scoprire come andrà a finire.. e 1/4 una vera e propria totale, immensa delusione: cioè il finale è qualcosa per cui prendere a mazzate l'autore!
Linus è scappato di casa, odia suo padre, il suo nome e come amica ha solo la musica e di lei ne fa il suo mestiere. Decide di andare via di casa e di vivere in metropolitana e suona per guadagnarsi qualche spicciolo. Vive libero e tutto sommato è felice quando può racimolare qualche soldo in più, è un ragazzo buono, che cerca solo un po' di affatto da un padre assente e una madre che non c'è più. Quando decide di aiutare un (finto) cieco a caricare la spesa su un furgone viene narcotizzato e portato in un bunker sottoterra dove ci sono sei stanze, un bagno, una cucina e un'ascensore. Ci sono sei letti, sei piatti, sei bicchieri, sei Bibbie.... sei di tutto. E purtroppo troppo tardi si rende conto che aiutare quel cieco ha segnato la sua lenta condanna.
Insieme lui arriveranno a turno nel Bunker una bambina di nove anni, di una agente immobiliare, un energumeno drogato in astinenza, una donna viziata, di un professore malato di tumore al cervello in stadio terminale. La loro convivenza non sarà facile, resa ancora più difficile 'dall'uomo di sopra' che non si farà mai sentire, nè vedere, tranne per la spesa che farà scendere dall'ascensore. Quando li punisce ogni volta che provano a manomettere i sistemi di video sorveglianza o gli altri impianti... fino all'epilogo di questa storia, che ho trovato veramente pessimo e crudele in un certo senso da parte dell'autore lasciarci così, con le nostre mille congetture.
Il libro a mio parere non è assolutamente uno Ya... è duro, freddo, senza alcun addolcimento della pillola, anzi.. un libro che se ci si ferma a pensare è inquietante, quello che si ritrovano a vivere queste sei persone, perché se venisse messo in pratica nella realtà sarebbe terrificante!!!!
Consigliato senza dubbio, però preparatevi a un non finale ;p
Linus è scappato di casa, odia suo padre, il suo nome e come amica ha solo la musica e di lei ne fa il suo mestiere. Decide di andare via di casa e di vivere in metropolitana e suona per guadagnarsi qualche spicciolo. Vive libero e tutto sommato è felice quando può racimolare qualche soldo in più, è un ragazzo buono, che cerca solo un po' di affatto da un padre assente e una madre che non c'è più. Quando decide di aiutare un (finto) cieco a caricare la spesa su un furgone viene narcotizzato e portato in un bunker sottoterra dove ci sono sei stanze, un bagno, una cucina e un'ascensore. Ci sono sei letti, sei piatti, sei bicchieri, sei Bibbie.... sei di tutto. E purtroppo troppo tardi si rende conto che aiutare quel cieco ha segnato la sua lenta condanna.
Insieme lui arriveranno a turno nel Bunker una bambina di nove anni, di una agente immobiliare, un energumeno drogato in astinenza, una donna viziata, di un professore malato di tumore al cervello in stadio terminale. La loro convivenza non sarà facile, resa ancora più difficile 'dall'uomo di sopra' che non si farà mai sentire, nè vedere, tranne per la spesa che farà scendere dall'ascensore. Quando li punisce ogni volta che provano a manomettere i sistemi di video sorveglianza o gli altri impianti... fino all'epilogo di questa storia, che ho trovato veramente pessimo e crudele in un certo senso da parte dell'autore lasciarci così, con le nostre mille congetture.
Il libro a mio parere non è assolutamente uno Ya... è duro, freddo, senza alcun addolcimento della pillola, anzi.. un libro che se ci si ferma a pensare è inquietante, quello che si ritrovano a vivere queste sei persone, perché se venisse messo in pratica nella realtà sarebbe terrificante!!!!
Consigliato senza dubbio, però preparatevi a un non finale ;p
2 commenti:
il finale mi blocca un po' D: però come tratta mi attira U_U
Deborah ciao! Guarda quel finale per me è un finaloooone, capisco benissimo cosa vuoi dire, e credo che un libro del genere un ragazzino potrebbe volerlo scaraventare fuori dalla finestra, però è lo specchio della realtà. Una realtà che non ci piace, nei romanzi cerchiamo sempre delle conferme, qui invece l'autore abbatte tutti i tipi di cliché e ogni sorta di schema narrativo.
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