martedì 27 aprile 2021

Recensione: "Le belve" di Manlio Castagna e Guido Sgardoli

Le belve
di Manlio Castagna e Guido Sgardoli

Editore: Piemme
Prezzo:16,50€
Pagine 247

Voto: 2/5

Trama: In una sonnolenta provincia italiana. Tre banditi senza un piano. Ventuno ostaggi senza scampo. Ventiquattro ore di orrore puro. Questa è la storia di Lince, Poiana e Rospo, tre criminali dilettanti che fuggono da una rapina andata male. Di una classe di liceali di Ferrara sequestrati durante una gita in un ex ospedale abbandonato. Dell'ex sanatorio Boeri, che nasconde strati di storie maledette, sepolte nei suoi muri fatiscenti e nelle sue viscere oscure. Di una ragazza con un potere extrasensoriale che le permette di percepire il Male. Di un paese di provincia, Tresigallo, sospeso in una terra nebbiosa e silenziosa, e dei fatti occulti che brulicano sotto la sua superficie all'apparenza pacifica. Di animali e di uomini che certi fantasmi della mente e la ferocia dei loro aguzzini trasformano in belve.



Se non avete mai letto Petrademone e amate le storie fantasy per ragazzi ve lo consiglio caldamente, e pensavo che con Le belve sarebbe scattato lo stesso amore, ma nonostante la piccola mole e la scorrevolezza della storia non ha fatto breccia nel mio cuore come questa scolaresca ha fatto breccia nel vecchio ospedale.

Una scolaresca in visita a un vecchio ospedale, 3 rapinatori Poiana, Lince e Rospo che si sono rifugiati nello stesso edificio a seguito di una rapina che hanno appena compiuto e si nascondono dalla polizia, ma nessuno aveva previsto l'altro ne tantomeno la tragica sequenza di misteri e eventi sovrannaturali che tutti questi personaggi dovranno affrontare, perchè svegliare le presenze e l'edificio stesso non sarà una buona idea e tutti loro lo scopriranno a proprie spese. 

Purtroppo non sono entrata in empatia con i personaggi, nonostante a fine libro ognuno di loro è stato tratteggiato nei propri punti di forza e debolezze, perchè il Boeri questo fa, ti mette a nudo per come sei, caccia nei nostri protagonisti le loro paure più segrete, i loro timori e ti mette di fronti a essi senza via di fuga, proprio non sono riuscita ad amarli. 

Il Boeri è un labirinto oscuro, malefico, che pulsa di vite strappate e segreti taciuti per anni.
Un punto a favore è senz altro che non sembra che sia stato scritto a quattro mani, il tutto risulta lineare nello stile e tutti gli avvenimenti si incastrano perfettamente tra loro, ha una buona scorrevolezza anche se ci sono parti in cui ho fatto fatica nella lettura come se le pagine non scorressero mai e il finale devo dire nonostante l'apertura (ci sarà un seguito?) non mi è dispiaciuto, l'ho trovato giusto. 

Ve lo consiglio? Ni, ma come sempre solo voi potete farvi un'idea su questo libro leggendolo... presto il Boeri aspetta anche voi, ma mi raccomando fate piano!