mercoledì 29 aprile 2020

Recensione: "Il Principe e la sarta" di Jen Wang


Il Principe e la Sarta
di Jen Wang

Editore: Bao publishing
Graphic novel
Pagine: 279
Prezzo: 21,00€

Voto: 3.5/5

Trama: Jen Wang racconta una storia deliziosa, ambientata all’inizio del Ventesimo secolo, ma assolutamente senza tempo: il giovane principe del Belgio è un cross dresser, e assume una giovane sarta perché gli cucia i bellissimi vestiti femminili che lui stesso disegna. La sera girano i locali di Parigi, e nessuno sa che sotto la parrucca di Lady Crystallia c’è una futura testa coronata. Cosa può andare storto, giusto?
Una storia di amicizia, comprensione di sé, moda, pregiudizi, primi batticuori e la necessità di scriversi da soli il proprio destino. Un libro amatissimo e premiatissimo in tutto il mondo; un libro che fa bene, chiunque tu sia. Un piccolo gioiello narrativo, che rivela la piena maturità di una delle autrici più interessanti della moderna scena del romanzo grafico americano.


Diverso vuol dire cattivo? Vuol dire disdicevole? Perchè la gente non riesce ad accettare che ci si possa accorgere di essere nati in un corpo "sbagliato" per noi, che si può desiderare di essere diversi, e perchè vederlo sotto una luce sbagliata, invece, di prendere per mano queste persone e semplicemente accettarle e aiutarle a sentirsi finalmente "giuste" con sè stessi e amarle incondizionatamente?! 

Il principe e la sarta è una piccola graphic novel che ci racconta della voglia di essere una bellissima donna, che porta abiti stravaganti e lo faccia sentire bello piuttosto che un principe che deve essere all'altezza della sua nascita e sposare una fanciulla adatta per dare eredi al trono e di una piccola sarta che creando un abito stravagante e fuori dall'ordinario per una dama viene assoldata da questo principe per creare di nascosto delle creazioni per lui, per diventare anche solo per qualche sera la bellissima lei che ha dentro. 
Tra i due nascerà una bellissima complicità, fatta di accettazione, rispetto, aiuto reciproco e inseguito amore. 

Una storia che vuol gridarci che il sentirci diversi può essere un gran motivo di insoddisfazione e che ci si deve nascondere perchè la gente punta subito il dito e giudica malamente se non si è conforme alla società e ai suoi canoni. 
E' un grido verso il quale si vuol chiedere di amarli così come vogliono essere, che non c'è nulla di sbagliato.

E con delle bellissime tavole, dai colori tenui che vi consiglio Il principe e la sarta. E' una storia delicata che impiegherete poco tempo a leggere e che vi rimarrà dentro per molto tempo e vi darà da riflettere sotto questo punto di vista, perchè con delicatezza vi toccherà il cuore. 

Appena lo troverò in cartaceo lo prenderò assolutamnete per tenerlo nella mia libreria e rileggerlo. 


E voi lo avete letto?

lunedì 27 aprile 2020

Wrap up marzo 2020

Marzo è stato un mese di numerose letture, alcune davvero interessanti altri meno, ho ripreso in mano la nuova scoperta delle graphic novel, a cui mi sono approcciata qualche tempo fa. Nella foto qui sotto non vedete 4 libri perchè l'altra metà l'ho letta in ebook, e ve li mostrerò man a mano che ve ne parlo 😄


Come prima lettura finalmente ho recuperato quello che è ormai considerato l'8 libro di Harry Potter in cui Harry è un po' in sottofondo perchè i protagonisti sono i suoi figli sopratutto Albus che cercherà un suo posto nel mondo di Hogwarts senza essere sempre associato al mitico padre Harry Potter. Ho fatto leggermente fatica all'inizio per via della forma a copione teatrale, ma una volta che ti ci sei abituato la fine arriva presto. Mi è piaciuto? Ni... a causa della velocità con cui si svolgono gli eventi, tanti eventi da compressare in uno spettacolo o in un libro e quindi manca ogni sorta di approfondimento. 
Più che altro avrei voluto di più 3/5.

Dieci giorni in manicomio, ve ne ho parlato dettagliatamente in una recensione QUI. Vi dirò che tra queste poche pagine scoprirete un pezzetto di storia che poche volte viene affrontato e ricordato.
Molto interessante anche se poco empatico 3/5.

Il gioco del silenzio, ecco il libro più NOOOO del mese. Proprio no! Un libro pieno di buoni propositi, andati tutti in fumo! Non mi sono piaciuti nè i personaggi, nè la risoluzione dei fatti (scontata) nè lo svolgersi della storia. QUI potete leggere la recensione se siete curiose. 
Bocciato! 1/5

Agguato mortale è stato il libro per cercare di soddisfare la mia 'voglia' di romanzo rosa, come hai vecchi tempi. Dopo un inizio promettente è iniziato il lento declino verso il no. Sarà che ne ho fatto una scorpacciata negli anni e quindi ne vedo ogni difetto, oltre al fatto che i protagonisti non mi hanno conquistata e la storia non è stata un "woow". Nulla di indimenticabile, già molti dettagli li ho dimenticati, devo scriverne al più presto una recensione per mettere tutto nero su bianco per non dimenticare.
Carino, ma non emozionante. 2/5

Il treno della paura di Jeremy De Quidt è stata una scoperta inaspettata. Partendo dal fatto che non amo i racconti, non sapevo bene cosa aspettarmi visto che sono anche racconti per giovani ragazzi.
Non sono esattamente dei racconti slegati tra di loro, ma piuttosto dei racconti che un uomo fa a un piccolo bambino che ha sbagliato treno e sta aspettando quello giusto in un luogo sperduto chissà dove. E quest'uomo con il suo cane inizia una serie di racconti del terrore, che più del terrore vero sono inquienti, con finali altrettanti inquietanti, fino allo sconvolgente finale ansiogeno. 
Caspita in fondo è un libro per ragazzi!
Promosso! 3/5

Psycho di Robert Bloch. Anche da questo libro non sapevo cosa aspettarmi. Lo avrei trovato cruento? Lo avrei trovato noioso? Pauroso? Sinceramente... pensavo avesse più orrore, che fosse più cruento appunto, invece... nulla. Il tutto si può intuire a metà libro. La storia è abbastanza prevedibile e nulla di eccezionale. Non fa paura, nessun colpo di scena emozionante. Non ho un metro di paragone con il film che vedrò sicuramente, ma mi aspettavo di più, di meglio, almeno si legge veloce senza troppa noia. 
Delusa.. 2,5/5

Passiamo al reparto graphic novel.. ho letto Jane di Aline Brosh McKenna che è un flop, ma ero pronta grazie alla recensione di Silvia inunclick, ma era in sconto a 1,25€ e ho voluto provare. Mi sono tolta la curiosità con pochi soldi per fortuna! Non mi è piaciuto neanche lo stile dei disegni, comunque QUI trovate la recensione con qualche foto delle tavole per farvi un'idea!
In compenso la copertina è molto bella e si legge in un'ora, 1/5

E per finire Locke & Key. Benvenuti a Lovecraft di Joe Hill, primo volume di una serie di 7, mi pare, che invece mi è piaciuta! Sia le tavole con bei tratti e i colori scuri rispecchiano fedelmente le atmosfere cupe, che sono quasi palpabili. Devo assolutamente recuperarli tuuuuuttiiiiii 😍 ho provato a vedere la serie tv su Netflix, i primi 10 minuti già ho visto che è diversa, ma è troppo poco per giudicare, anche quella è da recuperare prima della fine di questa quarantena! 
Molto cupo, proprio come piace a noi. 3/5


E voi a marzo cosa avete letto di bello o brutto??

lunedì 20 aprile 2020

Frasi da: "Cambiare l'acqua ai fiori" di Valerie Perrin

Editore: E/o
Pagine: 476
Prezzo: 18,00€ 
Succede sempre così con la morte: più è antica e meno presa ha sui vivi. Il tempo distrugge la vita. Il tempo distrugge la morte.

L'essere è eterno, l'esistenza un passaggio, la memoria eterna ne sarà il messaggio.

Il dolore toglie la parola. Oppure fa dire sciocchezze.

E' un lusso essere proprietari del proprio tempo, lo ritengo uno dei più grandi lussi che l'essere umano possa concedersi.

C'è qualcosa di più forte della morte, ed è la presenza degli assenti nella memoria dei vivi.


Mi piace ridere della morte, prenderla in giro. E' il mio modo di esorcizzarla, così si dà meno arie. Burlandomi di lei permetto alla vita di prendere il sopravvento, di avere il potere.


Il tempo è magnifico quando qualcuno ti ama.


Sapeva sempre dove mettere le mani, la bocca, i baci. Non si smarriva mai. Aveva una carta stradale del mio corpo, itinerari che conosceva a memoria e di cui ignoravo addirittura l'esistenza.


Una mattina non è venuta. Ho pensato che avesse elaborato il lutto, perchè quasi sempre il lutto si elabora. Il tempo disfa il dispiacere, per quanto immensiìo sia. Tranne quello di un padre o di una madre che ha perso il figlio.

Le persone non si incontrano mai per caso. Sono destinate a incrociare la nostra strada per una ragione.

Sento la tua voce in tutti i rumori del mondo.

Perchè si va verso certi libri come si va verso certe persone? Perchè siamo attratti da determinate copertine come lo siamo da uno sguardo, da una voce che ci sembra conosciuta, già sentita, una voce che ci distoglie dal nostro percorso, ci fa alzare gli occhi, attira la nostra attenzione e cambierà forse il corso della nostra esistenza? 

Imparate a dare assenza a chi non ha capito l'importanza della vostra presenza.

La morte non fa pause, non conosce vacanze nè giorni di festivi nè appuntamenti dal dentista. Se ne infischia delle ore morte, dei periodi di grandi partenze, dell'autostrada del Sole, delle trentacinque ore settimanali, delle ferie pagate, delle feste di fine anno, della felicità, della giovinezza. della spensieratezza e del tempo che fa. La morte è sempre presente, ovunque. Non ci si pensa mai davvero, sennò si diventerà pazzi. E' come un cane che si aggira in continuazione fra le nostre gambe, ma di cui notiamo la presenza solo quando ci morde o, peggio, quando morde un nostro caro.

Ti amavo, ti amo e ti amerò.

Non rimanete a piangere intorno alla bara, non sono lì dentro, non sto dormendo, sono un migliaio di venti che soffiano.

Wrap up febbraio 2020/ Recensione: "I segreti di Heap House" di Edward Carey

Febbraio probabilmente è stato il mese più triste da quando ho inziato a essere una lettrice, ho fatto solo una lettura che mi sono trascinata tutto il mese nonostante che questo libro mi sia anche piaciuto! Perciò è un wrap up/recensione, tanto vale che unisca l'utile al dilettevole e ve ne parli bene!

I segreti di Heap House
di Edward Carey

Editore: Bompiani
Pagine: 352
Prezzo: 18,00€

Voto: 3.5/5 

TramaClod è un Iremonger. Vive tra un mare di oggetti gettati via o smarriti che provengono da tutti gli angoli di Londra. E al centro di questo mare c’è una casa, Heap House, un insieme di tetti, torrette, comignoli, parti di case smantellate con i loro misteri, raccolti per tutta la città e fusi in un labirinto vivo di scale, saloni e angoli nascosti. Gli Iremonger hanno una caratteristica: ciascun Iremonger è legato, sin dalla nascita, a un oggetto. Ma Clod Iremonger ha una caratteristica ulteriore: lui può udire i sussurri degli oggetti. Il primo di cui ha avvertito la voce è stato il suo oggetto natale: il tappo da bagno universale James Henry che diceva proprio questo “James Hayward Henry”. Ma un giorno su Heap House iniziano a radunarsi nubi di tempesta: gli Iremonger sono sempre più irrequieti e le voci degli oggetti si fanno più forti; Clod incontra Lucy Pennant, una ragazza appena arrivata a Heap House, e la sua vita cambia. I segreti che tengono insieme la casa iniziano a dipanarsi rivelando un’oscura verità, che minaccia di distruggere il mondo di Clod.
I segreti di Heap House segna il ritorno di una delle voci più esaltanti della narrativa inglese contemporanea e l’inizio di una saga che affascina, seduce, commuove come solo i grandi romanzi sanno fare.


Edward Carey ha creato un mondo fantastico, dove i cumuli di immondizia hanno preso il sopravvento su tutti ma sopratutto sulla famiglia Iremonger che dei cumuli ne ha fatto il centro della sua vita.
La storia degli Iremonger è una storia strana, fatta di una famiglia grande grandissima, pensate la maggione è composta da pezzi di case, chiese, magazzini, ville, appartamenti che la gente doveva distruggere, loro li hanno presi e man a mano li hanno inglobati alla casa principale, creando così una sorta di villa stramba dove gli stessi familiari, che ne saranno tipo un centinaio, si riescono a perdere!!! 
Ma oltre a tutti loro c'è una schiera di servitù ultra silenziosa e discreta che gli abitanti della casa ignorano perchè per loro sono inferiori e non fanno parte della famiglia. 
Ma un dettalio ancora li rende più strambi, ognuno di loro ha un oggetto natale che si portano appresso fin dalla nascita, che possa essere un tappo da bagno, un bicchiere, una scarpa, un cucchiaino, un focipe, una maniglia della porta ed è proprio dalla scomparsa della maniglia della porta della zia Rosamund e di Lucy Pennant una nuova cameriera che la vita degli Iremonger cambia e un susseguirsi di strani vicende prendono vita in casa.

La casa, chiamata Heap House, se riduttivamente la possiamo chiamare così è circondati da alti e vasti cumuli di immondizia arrivanti da tutta Londra e dintorni. E questo cumuli hanno vita propria, spofondano, di muovono e più di una persona è stata risucchiata da essi e non si è mai più ritrovato il suo corpo. E infatto loro non escono mai dalla casa, nascono, crescono, vivono, si sposano tra di loro, fanno figli tra di loro, e muoiono tra quelle mura senza essere mai usciti. Non aprono mai neanche le finistre ormai coperte da patine di sporcizia che non verranno mai via. Non hanno la bnchè minima curisità di conoscere altra gente che sarà sicuramente inferiore a loro, nè di uscire, per vedere poi che cosa? Nel loro mondo esistono solo loro e i cumuli di immondizia e i loro oggetti di famiglia. Solo il nonno che nessuno vedere, il capostipite della famiglia, che tutto sa, e che comanda, ogni giorno si reca a Londra con il trno sotterraneo esclusivo. 
E c'è il piccolo Cloud, che si sente diverso da tutti i suoi parenti, lui è dolce e curioso per il mondo esterno, non vuole sposare una sua qualche cugina di 3 o 4 grando che i genitori alla nascita hanno scelto per lui, lui rimane colpito da Lucy Pennant la piccola domestica nuova che pulisce i camini, con cui per regola non avrebbe dovuto rivolgere la parola. Ma il piccolo Cloud viene deriso, e scansato anche perchè lui ha il "dono" di poter sentire gli oggetti parlare. Ma non dicono chissà che cosa solo il loro nome cognome. Se si stesse avvicinando lo Zio Aliver sentirebbe il suo forcipe sussurrare Percy Hotchkiss, e null'alro con voce umana. Quasi ogni oggetto quotidiano sussurra il proprio nome e lui non sa come sia possibile.

Questo è solo un'infarinatura di quello che è lo strampalato e meraviglioso mondo di Heap House. La storia è un po' come la casa, non sai mai girando la pagina, salendo una delle centinaia scale, aprendo una delle migliaia porte cosa accadraà. 
E' come il circo, pieno di colori, odori, suoni, mille scoperte in ogni angolo che ti saltano agli occhi e ti scorrono tra le mani, perciò non capisco come mai me lo sia trascinato per un mese intero, e le illustrazioni all'interno dei personaggi fatti dall'autore stesso ti aiutano a raffigurarteli esattamente come lo scrittore li vede nella sua testa!!! 

Anche se lentamente vi consiglio assolutamente di andare a conoscere questa stramba famiglia e credetemi procuratevi il continuo perchè il finale sarà woooooooooooooow... e, oh nooooooooo... e voglio il secondo!

martedì 14 aprile 2020

Wrap up gennaio 2020

Buon pomeriggio lettori e buona pasquetta, passata anche ieri in casa (sembra un bollettino di guerra) ma abbiamo fatto una grigliata in giardino avendo la fortuna di possederlo, abitando in campagna come da buona tradizione teramana...
Era da molto che mi girva in mente di ricominciare con i wrap up perchè io personalmente in loro ci trovo parecchi spunti di lettura e lo trovo un modo per conoscere nuovi libri, oltre a essere un valido strumento per capire se un storia può essere nelle nostre corde anche se poi i gusti personali sono un'altra questione.
Ora sono indecisa se farne una rubrica settimaale e quindi adottare anche io il www o direttamente mensile solo wrap up... fatemi sapere cosa ne pensate, per il momento vi parlo brevemente mese per mese per le prossime 3 settimane.



Il primo libricino letto è quello di L'altra metà delle Fiabe in cui l'autore ci apre il vero mondo delle fiabe che non è quello a cui noi siamo abituati, dove molti dettagli vengono abbelliti e addolciti perchè ritenuti troppo cruenti, anche se il loro scopo originale era proprio quello di mostrare alle giovani menti che ogni azione ha una diretta conseguenza, se non si pensa a quel che si fa. E quindi ecco la versione buona e cattiva di alcune fiabe. Una lettura suuuuper veloce, senza età e piena di curiosità che io personalmente non conoscevo.
Consigliato 3/5.



Una bambina è stata una lettura straziante. Nel leggere la vera storia di Sheila non si può restare indifferenti. QUI vi lascio il link alla recensione dettagliata. 
Super consigiato 4/5.




Papà Gambalunga... se Una bambina mi ha fatto "soffrire" Papà Gambalunga è stata una lettura frizzante, allegra, è stato come tornare bambina per due pomeriggi, quella me piccola davanti alla tv il pomeriggio che sperava che arrivasse la puntata dove fa vedere chi in realtà fosse Papà gambalunga, che prima di oggi non avevo mai scoperto. Mi scuserete se il mio voto è un po' di parte 😉! QUI il link alla recensione 
Super dolcissimo 5/5




Cicatrici è stato il mio libro no del mese. Che gran colpo al cuore tradita così dalle mie stesse alte aspettative. Morozzi per me è sempre una certezza ma Cicatrici non mi ha convinta proprio del tutto. L'inizio è stato wooooow come solo Morozzi sa fare, poi a metà è diventato oh nooooooooooo e il finale.... NO!  
Ancora non trovo il coraggio per parlarvene, appena avrò leccato le mie ferite ne scriverò una recensione dettagliata. Però di lui vi consiglio assolutamentissimamente Radiomorte e Blackout!! 
Non ci siamo... 2/5



Una ragazza nella torre... ah che meraviglia se ancora penso a questo libro. Magico e misterioso! Pieno di magia e vecchie tradizioni e superstizioni russe, avventure e amore. Veramente un libro meraviglioso, un filo sotto al primo L'orso e l'usignolo che a mio avviso è più bello. QUI la recensione di entrambi in un solo post, tranquilli non ci sono spoiler 😉
Magici e avventurosi 4/5 - La ragazza nella torre  (5/5 L'orso e l'usignolo)

E per finire Il guardino degli innocenti. Woow che fantastica rivelazione grazie ai consigli di Rowan del blog Ombre angeliche, che ne ha sempre parlato super bene. Vi dirò io e i racconti non siamo molto amici ma Andrzej Sapkowskj non vi deluderà minimamente! Appena finisce questa quarnatena acquisterò tutta la serie! E non vi dico altro perchè ho intenzione di scriverne assolutamente una recensione entusiasta per farvelo conoscere bene! Non potete lasciarvelo scappare se amate il fantasy! 
Una rivelazione avventurosa! 4/5





Da come avrete notato gennaio è stato un mese pieno di belle letture e non posso che essere felice, visto anche com'è andato febbraio.... ma questo lo vedrete lunedì prossimo!

E voi cosa avete letto di bello o brutto fin'ora? Conoscete qualcuno di questi libri?

Buona lettura 😘

domenica 12 aprile 2020

Recensione: "Dieci giorni in manicomio" di Nellie Bly

Dieci giorni in manicomio 
di Nellie Bly

Edizioni: Edizioni clandestine
Pagine: 114
Prezzo: 7,50€

Voto: 3/5


Trama: Nel 1887, la reporter Nellie Bly, fingendosi una rifugiata afflitta da paranoia, si fece rinchiudere nel manicomio dell’isola Blackwell, allo scopo di scoprire le condizioni di vita delle donne ricoverate.
“Battevo i denti e tremavo, il corpo livido per il freddo che attanagliava le mie membra. All’improvviso, tre secchi di acqua gelida mi furono versati sulla testa, tanto che ne ebbi gli occhi, la bocca e le narici invase. Quando, scossa da tremiti incontrollabili, pensavo che sarei affogata, mi trascinarono fuori dalla vasca. Fu in quel momento che mi sentii realmente prossima alla follia”.
Nel suo reportage, Nellie Bly racconta i soprusi e le violenze che le pazienti subivano per opera di crudeli infermiere e medici poco capaci.
“Prendi una donna perfettamente sana, rinchiudila in una stanza gelida e costringila a sedere dalle 6 del mattino alle 8 di sera, impedendole di muoversi e di parlare, alimentala con pessimo cibo, senza mai darle notizie di ciò che accade nel resto del mondo e vedrai come, ben presto, la condurrai alla follia. Due mesi sono sufficienti a provocarle un vero e proprio esaurimento fisico e mentale”.
Grazie al suo reportage, una commissione stanziò 1.000.000 di dollari per apportare una riforma degli istituti di igiene mentale.
Nellie Bly, pseudonimo di Elizabeth Jane Cochran (1864 – 1922) fu la prima giornalista investigativa.


Buona Pasqua lettori, anche se non sarà una Pasqua tradizionale da passare in casa con una mega rimpatriata familiare, è comunque un giorno che ci porta a riflettere oggi più di ieri che siamo fortunati a poter avere il privilegio di stare dentro casa sani perchè c'è chi ora è a lavoro o è in ospedale solo e malato e allora questa resurrezione prendiamola come un buon auspicio di poter risolrgere al più presto anche noi, tornando in salute e liberi. Allora abbracciamo chi sta accanto a noi in questa quarantena e rimpinziamoci di libri, graphic novel, dolci, pizza e pasta e Netflix.

E' un periodo in cui sto leggendo parecchi saggi sugli argomenti più disparati, questo in particolare l'ho recuparto partendo dal fatto che noi a Teramo abbiamo uno dei più grandi manicomi, ormai abbandonato, d'Italia e volevo prendere il libro che parlava di alcune storie delle pazienti che ne facevano parte, ma visto il prezzo per poche pagine, ho deciso di aspettare e ho iniziato a documentarmi per via di questo libro e un altro che però ancora non leggo incentrato sopratutto nei bambini abbandonati o reputati malati, quando poi si è capito che poeva essere solo epilessia e non pazzia o possesso demoniaco.

Dieci giorni in manicomio è il reportage che Nellie Bly redasse a denuncia delle abominevoli condizioni dei manicomi nell'800. Lei è stata la prima reporter investigatrice femminile per giunta a dare voce alle persone più deboli che di voce non ne hanno.
Era una donna abbastanza benestante e conosciuta nel suo ambito, perciò in incognito si fa rinchiudere facendo finta di avere problemi comportamentali, con sbalzi di umore e incapacità cognitiva e senza parenti, nel manicomio sull'isola di Blackwell, dove nessuna informazione sulla vita all'interno di quelle quattro mura è mai trapelata. 

Da subito ci si rende conto dell'estrema facilità con cui si può finire in un posto del genere, già il fatto di essere una donna eri collocata a un gradino inferiore nella società, e bastava una semplice chiamata alla polizia per entrare in un meccanismo da cui nessuno se non un uomo della tua famiglia ti poteva cacciare e molte volte erano proprio loro a farti finire là, perchè ritenuta scomoda o leggermente strana. 
Nellie trova in questo posto gente assolutamente normale, una donna era finita là perchè dopo esser stata malata per molti anni è diventata debole e quindi la famiglia ti reputava malata e inadatta a stare a casa e venivi cacciata alla stregua di una bestia. 
Donne e donne normali, che diventavano "matte" non perchè lo fossero realmente, ma per via delle condizioni disumane sia dal punto di vista igeniche che proprio del rapporto umano, che le infermiere causavano loro all'insaputa anche dei medici stessi.

Queste infermiere comandavano con estrema crudeltà, facendo fare lunghi bagni in acqua ghiacciata, senza farle asciugare poi, in un posto con il riscaldamento inesistente e un abbigliamento talmente tanto futile e leggero che ammalarsi e morire era all'ordine del giorno, con una copertina di notte utile a nulla. Un cibo che neanche ai maiali viene dato, marcio, poco e disgustoso, dove l'alternativa è morire di fame mentre loro mangiavano roba buonissima, frutta fresca e carne di prima scelta.  
Botte, dispetti e tirannia applicavano queste infermiere sia di giorno che di notte, aprendo le porte e sbattendole in ogni momento, di ogni cella per non far riposare le pazienti, per controllare chissà che accendendo anche la luce.
Ed erano furbe perchè non si facevano accorgere dai medici che non erano stabilmente nella struttura e nel reparto. Imponevano crudeli ripercussioni fisiche e morali se qualche paziente riferiva anche solo una parola e quindi queste povere donne scivolavano nella pazzia e malate senza che i medici capissero alcunchè. Erano furbe anche perchè quando venivano i controlli, sapendo il giorno e l'ora facevano trovare tutto immacolato sia nelle camere, nelle sale comuni e nelle cucine.

Nelly Bly con il suo coraggio ha portato alla luce queste atroci torture, la vera faccia di questo manicomio, facendo aprire gli occhi non solo al personale medico, ma al mondo intero che subito dopo le sue parole vennero stanziati 1.000.000 di dollari per migliorare la condizione delle pazienti.

Un libro breve, che si legge veramente in uno o due pomeriggi, che ci riporta un aspetto della storia che tutti noi scordiamo che esista. 
L'unica cosa che non mi ha fatto empatizzare è che essendo stile giornalistico, non entri in empatia con lei e con il mondo circostante anche se ci si rende conto dell'estrema crudeltà che vige sull'isola di Blackwell per mezzo di queste suore insoddisfatte dalla vita che se la prendono con chi non può reagire. 
Consigliato? Certo che si! Ora devo recuperare quello su Teramo dove l'elettroshock e la crudeltà non era da meno 😑😶