di Romy Hausmann
Editore: Giunti
Genere: Thriller psicologico
Pagine: 384
Prezzo: 16,90€
Voto: 4/5
Trama: "Il primo giorno perdo il senso del tempo, la mia dignità e un molare. In compenso guadagno due figli e un gatto. Ho anche un marito. È alto, ha i capelli corti e scuri, gli occhi grigi. È difficile capire se sia davvero sera, o se è stato lui a decidere così. Le finestre sono sigillate con pannelli isolanti. È lui a fare il giorno e la notte. Come Dio."
In una notte gelida una donna viene investita da un'auto sul ciglio del bosco. È incosciente e senza documenti. Con lei c'è una bambina di circa otto anni, pallidissima e dagli occhi di un azzurro glaciale. L'unica informazione che riesce a dare su sua madre è che si chiama Lena. A poco a poco, però, lo strano comportamento della piccola insospettisce i medici. Non conosce il suo cognome, né il nome di suo padre, né l'indirizzo di casa, perché vivono chiusi in una capanna in modo da «non essere trovati». Il terrore sale quando la piccola afferma innocentemente che la mamma «ha ucciso per sbaglio papà» e adesso il fratellino Jonathan sta pulendo le macchie sul tappeto. Il commissario Brühling ha subito un'intuizione: quella donna non può essere che Lena Beck, scomparsa 14 anni prima. Ma c'è qualcosa di vero in ciò che racconta quella strana bambina?La piccola Hannah viene portata in ospedale insieme alla mamma in seguito a un incidente, ma fin da subito c'è qualcosa che non va, qualcosa di inquietante che mette in allerta tutto il personale, perchè sembrerebbe che la donna sia una ragazza scoparsa 14 anni prima e la bimba dice che non sa quale sia il suo cognome, che abitano in una capanna nascosti perchè nessuno li deve trovare e che lei non sa come si chiamino i suoi genitori, solo mamma e papà.
Non vi posso svelare troppo a parte questo che troverete come trama da per tutto, perchè il libro è composto da mille sfaccettature man a mano che va avanti.
Ogni volta che credete di essere vicini ad aver capito come si sono svolti i fatti, ecco che c'è qualcosa che tornerà a farvi rimuginare e rimuginare fino alla prossima svolta.
Il finale fortunatamente non fa schifo, anzi ti lascia più che sazia di risposte, solo che il padre di lei Matthias Beck è odioso, l'ho detestato dall'inizio, anche se sono comprensibili le sue azioni che sono rivolte alla scoperta della verità sulla sua Lena, però a parte questo il libro ha il ritmo giusto che non smema mai in momenti banali e inutili per "allungare il brodo" come fanno molti.
Promosso promosso promosso!!!