Titolo: Il ballo
Autore: Irène Némirovsky
Editore: Newton Compton
Pagine: 124
Prezzo: 0,99€
Trama: "Il ballo" ha la perfezione esemplare di un piccolo classico, poiché riesce a mescolare, pur nella sua brevità, i temi più ardui: la rivalità madre-figlia, l’ipocrisia sociale, le goffe vertigini della ricchezza improvvisata, le vendette smisurate dell’adolescenza – che passano, in questo caso eccezionale, dall’immaginazione alla realtà. Perché è proprio una vendetta, quella della quattordicenne Antoinette nei confronti della madre: non premeditata, e per questo ancora più terribile. In poche pagine folgoranti, con la sua scrittura scarna ed essenziale, Irène Némirovsky condensa, senza nulla celare della sua bruciante crudeltà, un dramma di amore respinto, di risentimento e di ambizione. Nel 1929, quando Némirovsky pubblica "David Golder", il suo primo romanzo (a cui l’anno dopo seguirà "Il ballo"), la critica manifesta tutta la sua sbalordita ammirazione di fronte a questa giovane donna elegante e mondana, appartenente a una ricca famiglia di émigré russi di origine ebrea, che si rivela una brillante scrittrice. Per tutti gli anni Trenta Irène Némirovsky continuerà a pubblicare con immutato successo. Nel dopoguerra, tuttavia, sulla sua opera cala il silenzio. Solo a partire dall’autunno del 2004 la critica, ma soprattutto i lettori, hanno cominciato a restituire a Irène Némirovsky il posto che le spetta fra i più grandi, e i più amati, narratori del Novecento.
Recensione
Un racconto breve dove troviamo la famiglia Kampf che grazie alla fortuna improvvisa data da una speculazione in borsa fortunata del marito riescono a entrare nel bel mondo dell'alta società parigina che tanto ammiravano e agoniavano, cercando in tutti i modi di insabbiare il loro passato e i loro modi di porsi. Perciò per il loro trionfale passaggio vogliono dare un grande e maestoso ballo con più di 200 invitati, dove tutto perfino uno spillo deve essere perfetto.
Nella storia c'è pure Antoinette la loro figlia quasi quindicenne che non fa altro che incassare rimproveri e insulti dalla madre ora per la postura, ora per come mangia, ora perchè non sta dritta, insomma ogni pretesto è buono per gettarglisi contro e offenderla, sminuirla e di trattarla come una bambina.
Ed è normale che quando viene a conoscenza del ballo, si illumina tutta, pensa che finalmente è arrivato il suo momento, che può riscattarsi da una vita e dai genitori che gli stanno stretti, magari sarà proprio a questo ballo che conoscerà un uomo bello e ricco che le saprà dare l'amore che tanto cerca.. ma le sue fantasie vengono spazzate via dalla madre quando le dice che lei non parteciperà perchè quello è suo momento non quello della figlia, e che per di più non potrà dormire neanche nella sua stanza ma nel ripostiglio perchè nella camera deve mettere il bar per gli ospiti. Ed è qui che la ragazza decide che la madre e il padre gliela pagheranno e l'occasione gli verrò servita in mano.
Una scrittura senza fronzoli, ma asciutta, precisa e scorrevole, che in poche pagine riesce a farci capire la società parigina, fatta di papponi e prostitute nascosti dietro ai soldi che fanno da padrone in quella società, non serve sapere chi sei o da dove vieni, ma dove abiti e come vivi, e se il tuo portafoglio è pieno.
Viene inquadrato il rapporto di amore/odio tra madre-figlia, in cui entrambe vogliono primeggiare in famiglia, vogliono essere entrambe notate, corteggiate, amate. Poi c'è il padre che non entra mai realmente nella scena, se ne sta li in disparte come un soprammobile.
In sostanza è un racconto che si legge in un pomeriggio, che saprà tenere una piacevole compagnia.
Mi sono già procurata altri suoi libri, in attesa solo di essere letti ^_^
Voto: 3/5