Chi ben comincia... è la rubrica ideata dalla carissima Alessia del blog Il profumo dei libri che ringrazio perchè questa rubrica mi piace tantissimo e poi non so vi può essere utile per stuzzicare la vostra curiosità ^^ Questa rubrica la posterò ogni giovedì ^_^... In che cosa consiste?
-Apri un libro a caso dalla tua libreria
-Riporta le prime 10, 15, 20 frasi dell'inizio del libro
-Aspetta i commenti.
L'incipit di oggi è la mia lettura attuale, ed è l'acquisto fatto così di getto approfittando del prezzo lancio ridotto fino al 20 novembre.. penso
Dicevano che Deadshot dopo il tramonto appartenesse solo a chi aveva cattive intenzioni. Io, di cattive, non ne avevo. Ma nemmeno di buone, se è per questo.
Mi lasciai scivolare giù dalla sella di Blu e la Lega a un palo dietro j a bettola chiamata Polveriera. Un ragazzino seduto contro la staccionata mi scrutava con aria sospettosa. O forse era solo per via di quegli occhi neri che si ritrovava. Riemergendo dal cortile, mi calzai bene in testa il cappello a tesa larga. L'avevo rubato a mio zio, così come il cavallo. Preso in prestito, diciamo.
Insomma, tutto quello che avevo apparteneva a lui, secondo la legge, perfino i vestiti che indossavo.
Le porte della bettola si spalancato no rovesciando fuori una luce accecante, un gran baccano e un ubriacone col braccio stretto attorno a una bella ragazza D'istinto portai la mano allo sheema che mi avvolgeva: mi si vedevano solo gli occhi tanto ero imbacuccata, e persino ore dopo il tramonto continuavo a sudare come una peccatrice in preghiera. Forse sembravo più un nomade sperduto che un tiratore esperto. A me bastava non sembrare una ragazza. Quella notte me ne sarei andata da lì con le mie gambe. Meglio ancora se con qualche moneta in tasca.
- Rebel. Il deserto in fiamme di Alwyn Hamilton -
Mi lasciai scivolare giù dalla sella di Blu e la Lega a un palo dietro j a bettola chiamata Polveriera. Un ragazzino seduto contro la staccionata mi scrutava con aria sospettosa. O forse era solo per via di quegli occhi neri che si ritrovava. Riemergendo dal cortile, mi calzai bene in testa il cappello a tesa larga. L'avevo rubato a mio zio, così come il cavallo. Preso in prestito, diciamo.
Insomma, tutto quello che avevo apparteneva a lui, secondo la legge, perfino i vestiti che indossavo.
Le porte della bettola si spalancato no rovesciando fuori una luce accecante, un gran baccano e un ubriacone col braccio stretto attorno a una bella ragazza D'istinto portai la mano allo sheema che mi avvolgeva: mi si vedevano solo gli occhi tanto ero imbacuccata, e persino ore dopo il tramonto continuavo a sudare come una peccatrice in preghiera. Forse sembravo più un nomade sperduto che un tiratore esperto. A me bastava non sembrare una ragazza. Quella notte me ne sarei andata da lì con le mie gambe. Meglio ancora se con qualche moneta in tasca.
- Rebel. Il deserto in fiamme di Alwyn Hamilton -
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