giovedì 10 novembre 2011

Recensione: Notti d'Oriente

Ben ritrovati a tutti dopo qualche giorno si silenzio eccomi qui a postare un libro che ho finito di leggere due giorni fa..




Titolo: Notti d’Oriente
Autore: Deborah Hale
Edizione: Harlequim Mondadori
Uscita in edicola: 1 Ottobre 2011
Pagine: 315
Prezzo: 6,00€

Trama: Bethan Conway risponde a un annuncio per diventare moglie di uno sconosciuto che risiede a Singapore perchè coltiva la segreta speranza di trovare laggiù il fratello, misteriosamente scomparso.
il suo sogno tuttavia, si scontra con la cruda realtà quando, appena giunta in Oriente viene aggredita e derubata dell'unico oggetto prezioso che possiede.
Fortuna vuole che il coraggioso giovane accorso in suo aiuto sia nientemeno che Simon Grimshaw, il suo futuro marito.
Lui però si rivela un uomo cinico e animato da intenzioni decisamente meno onorevoli di quelle dichiarate nell'annuncio.
Riuscirà Bethan, con la sua dolce determinazione, a fargli riscoprire l'amore?


Recensione


(Mi affaccio piano….) Non prendetevela con me se purtroppo questa terza recensione non è mmmh come posso dire… positiva ecco (sarà il periodo no), secondo me, ma soprattutto in base alla mie esperienze letterarie ci sono certi libri che quando arrivi a leggere l’ultima pagina hai ancora il cuore che batte forte per tutto quello che ti ha saputo regalare e vorresti che ci fossero altre 1000 pagine da leggere, e purtroppo ci sono certi libri che sono come questo, Noioso, e a me personalmente dispiace perché avevo posto molte speranze in questo lettura.

Nonostante il racconto sia noioso mi piace il suo modo si scrivere semplice e pulito.
Notti d’Oriente, parla di Bethan Conway che risponde ad un annuncio in cui si cerca moglie, anche se ciò che si voleva andando più avanti era un’amante.
Da premettere che Simon Grimshaw ha anche una figlia ( e vuole avere un’amante in casa, aaaah che bell’esempio educativo, comunque…)
Bethan risponde a questo annuncio perché tre anni prima suo fratello che era imbarcato su una nave è scomparso proprio a Singapore, dove abita “il futuro sposo.”
Appena arrivata appena mostra a un uomo il medaglione che ha al collo con il ritratto del fratello, questo lo prende e fugge, lei da incosciente lo segue.
E chi interviene a salvarla? Hahah niente poco di meno che Simon Grimshaw.
Nella storia si vedrà, ma anche lui lo ammetterà che ha un debole nel “raccattare” le donne in difficoltà, infatti, tutte quelle che ci sono state nel suo passato lo hano sfruttato e appena hanno potuto hanno fatto i bagagli e chi si è visto si è visto, per questo è diventato un uomo freddo e cinico che si dedica al lavoro, mentre lei è una donna.. sciapa, insignificante secondo me (però posso anche sbagliare).
Con l’evolversi della storia (per modo di dire) ci saranno equivoci, litigi e un’infinità di dubbi da parte di uno e dell’altro (e a me sinceramente hanno stufato, e non poco.)
Quando arriva la fatidica domanda di matrimonio lei rifiuta perché ancora non è riuscita ad avere notizie del fratello.
Nella storia incontriamo anche banditi e uomini costretti ai lavori forzati, non vi dirò altro neanche dove stava Hugh altrimenti il libro è finito.

Una cosa che mi è piaciuta sono i piatti tipici del posto e la cultura e i costumi dell’Oriente in quel periodo.

Il finale del libro… bè piangiamo perché c’è un mini epilogo che a malapena ti dice come si sono svolte le cose tra Bethan e Simon e del fratello… non se ne sa nulla, sarà morto? Sarà vivo? Mah.
Per un po’ basta Harmony, con la speranza che gli altri libri di Deborah Hale mi lasceranno più contenta e che questo periodo no passi.

Voto: 2/5

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