giovedì 8 novembre 2018

Recensione: "Vox" di Christina Dalcher

Quali sono le 100 parole che decidereste di usare in una sola giornata?


Vox
di Christina Dalcher

Editore: Nord
Genere: Narrativa, distopico
Pagine: 416
Prezzo: 19,00€

Voto: 3.5/5


Trama: Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere. Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto. Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l’unica che ora ha la possibilità di ribellarsi. Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne.



Un lbro discussissimo che per certi versi mi è piaciuto e per certi versi no, oltre al fatto che ho sentito dire che è molto simile al Racconto dell'ancella della Atwood e ora devo assolutamente leggerlo perchè voglio proprio vedere le diverse somiglianze, però per il momento mi baserò sui fatti oggettivi della mia lettura.

In questo nuovi tempi in America c'è una nuova "rivoluzione" le donne possono dire solo 100 parole al giorno, basta letture,
basta chiacchiere, basta programmi pettegolezzi, basta lavorare, basta scrivere e gesticolare per comunicare, basta basta, si deve tornare 'all'origine' quando la donna era il focolare della casa, che faceva il pane, che accudiva figli e marito pensando e risolvendo ogni loro esigenza, faceva la spesa e obbediva al marito che lavorava e mandava avanti economicamente la casa. Perciò tac un braccialetto conta parole, a 100 arriva la prima scossa poi man a mano sempre più forte fino alla morte. 
Le bambine vengono "educate al silenzio" fin da piccine e la "religione" e la "buona disciplina" viene predicata a gran voce dal Movimento per la Purezza che con il loro carisma ha ridotto al silenzio un'intera nazione, toccando l'estremismo e fanatismo della cosa.

Un movimento che si è insinuato lentamente, e che velocemente ha cambiato la vita delle persone senza che queste avessero neache il tempo di accorgersi di cosa stesse succedeno realmente.

Jean McClellan si ritrova catapultata in un mondo a lei sconosciuto in cui cerca di rimanere a galla e di far rimanere a galla sua figlia di sei anni e di non far cambiare i suoi figli maschi che purtroppo iniziano a entrare nel sistema grazie a un efficace lavaggio del cervello a scuola da parte dei suoi professori, fino a quando la sua bravura in quello che faceva prima di essere azzittita come donna non tornerà utile ai "grandi" e forse questa sarà la sua unica possibiltà per far qualcosa, per cambiare le cose e mettere fine a questa follia.
E così che si snocciola la storia, particolarmente incentrata sulla società mostrandoci man a mano come ha preso piede fino all'oggi quando nessuna donna può uscire dal Paese per andare negli altri dove questo folle movimento non c'è.

Come storia in sè per sè a me è piaciuta, si legge velocemente e molto scorrevole e comunque a me personalmente mi ha preso dal principio alla fine. La sua pensata è geniale (ora se l'ha scopiazzata alla Atwood come si dice non lo so) anche perchè sempre di più la nostra società ci 'bastona', vuole sottometterci e non è poi così lontano il pensiero che i grandi vogliano il nostro silenzio, anche perchè esistono ancora civiltà che sottomettono la donna agli uomini, come coloro (purtroppo non ricordo chi scusate) che amputano il clitoride delle bimbe fin da piccole perchè loro non devono provare piacere quando saranno grandi duranti i rapporti con i propri mariti.

E' una lettura con in sè una chiave agghiacciante, dove la società è ben rappresentata basti leggere di Steven che entra nel meccanismo e comincia ad avere nei confronti della mamma quell'attegiamento di superiorità nonostante sia ancora un ragazzino delle superiori. 
L'unica pecca è che il finale mi ha fatto storcere il naso in alcuni punti e l'ho trovato troppo frettoloso e sopratutto troppo semplice per l'enormità della portata della situazione in cui è ambientato.


1 commento:

Angela ha detto...

Anche a me è piaciuto, l ho letto con coinvolgimento e la storia in sé è interessante.condivido la tua riflessione sul finale ;-)