di Milena Palminteri
Editore: Bompiani
Pagine: 445
Prezzo: 20,00€
Voto: 4/5
Trama: Tre protagoniste straordinarie fronteggiano la sfida più grande: trovare il senso del proprio essere donne in un mondo che vorrebbe scegliere al posto loro.Nardina, dolce e paziente, che sogna di laurearsi ma finisce intrappolata nel ruolo di moglie. Sabedda, selvatica e fiera, che vorrebbe poter decidere il proprio futuro ma è troppo povera per poterlo fare. Carlotta, orgogliosa e determinata, che vorrebbe diventare avvocato in un mondo dove solo i maschi ritengono di poter esercitare la professione. E un segreto, che affonda nella notte in cui i loro destini si sono uniti per sempre.
Tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del Novecento, Sabedda, Nardina e Carlotta lottano e amano sullo sfondo di un mondo che cambia, che attraversa il Fascismo e la guerra, che approda alla nuova speranza della ricostruzione. Per ciascuna di loro, la vita ha in serbo prove durissime ma anche la forza di un amore più grande del giudizio degli uomini.
Partendo da una storia vera, Filomena Palminteri esordisce con un romanzo maturo e travolgente, scritto con una lingua ricca di sfumature, popolato di personaggi memorabili per la dolente fierezza con cui abbracciano i propri destini.
Questo libro lì per lì appena letto non mi aveva lasciato grandi gioie.
Mi aveva lasciato un retrogusto amaro giusto per usare il titolo del libro, nonostante sia stata fin da subito una lettura scorrevole e coinvolgente, ma c'era quel qualcosa di indefinito che in un primo momento mi ha lasciata perplessa, senza sapere neanche cosa fosse. Però il tempo è passato, perchè è stata una lettura dell'estate passata, ho fatto sedimentare i pensieri su questo libro e ho notato che più e più volte mi sono ritrovata a pensarlo, a ripensare ai suoi personaggi, all'ambientazione quasi aspra, in cui quasi potevo percepire il caldo arido della Sicilia, i suoi sentieri di campagna, ripensavo e ripensavo e quasi percepivo l'odore del mare, il fruscio degli alberi del giardino della grande Villa e alla storia di queste tre donne, che cercavano di fare del loro meglio in questa Sicilia così maschilista e annientatrice nei loro confronti.
Sabedda nata povera e disgraziata, la cui colpa è di aver "creduto" e ceduto a quello che lei pensava fosse amore pagandone le conseguenze più grandi, che vorrebbe disporre della sua vita, ma la povertà la costringe a piegarsi.
Nardina che cerca in tutti i modi di adattarsi a un mondo difficile per lei, in cui la suocera la tratta male e la tiene sott'occhio, in cui tutti si aspettano da lei che dia il figlio maschio che la famiglia attende per il nome. Il passo falso che la suocera attende che potrebbe compiere per cacciarla e trovare così la moglie adatta a detta sua per il figlio, perché lei figlia di uno diventato ricco e non per nascita. Ma questo figlio ahimè si fa attendere.
E infine Carlotta, nipote di un avvocato mestiere a cui lei stessa ambisce in una società in cui non lo permette solo perché è donna. Carlotta in cerca della verità dopo aver trovato dei documenti nell'archivio che pare la riguardino, o meglio riguardano la sua famiglia e un passato di cui è all'oscuro fino a quel momento.
È un libro denso di avvenimenti storici in cui l'autrice fa muovere i fili del passato per sbrogliare il futuro. La mafia che comandava a quel tempo, i moti rivoluzionari, le ribellioni e gli atti d'amore. Un libro che si esprime al meglio anche nel raccontarlo con quel dialetti siciliano con cui ho dovuto un attimo adeguarmi perché non sempre intuitivo al volo.
Come un pizzo ben ricamato, la Palminteri tesse la storia fino ad intrecciarsi perfettamente nel suo finale.
Veramente super consigliato, un gran gran bel libro mi sono dovuta ricredere!!!
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