giovedì 4 dicembre 2014

Chi ben comincia... #88: "Il ragazzo invisibile" di Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo

Chi ben comincia... è la rubrica ideata dalla carissima Alessia del blog Il profumo dei libri che ringrazio perchè questa rubrica mi piace tantissimo e poi non so vi può essere utile per stuzzicare la vostra curiosità ^^ Questa rubrica la posterò ogni giovedì ^_^... In che cosa consiste?

-Apri un libro a caso dalla tua libreria
-Riporta le prime 10, 15, 20 frasi dell'inizio del libro
-Aspetta i commenti.


Oh buon giornoooo carissimi, non so voi ma a me la trama di questo libro mi ha fatto entrare in testa una curiosità che non resisto a non leggere almeno il suo incipit prima di prenderlo in mano e iniziarlo! ^^

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Chiuso in una stanza sotterranea, in un edificio che ufficialmente non esisteva, il Disegnatore aspettava che il suo potere si attivasse che il suo potere si attivasse. Lo tenevano prigioniero da due settimane, e subito gli avevano fatto capire di non avere scelta. All'inizio si era rifiutato, per niente al mondo li avrebbe aiutati a perseguire i loro scopi. Ma la minaccia era stata spietata: se non avesse collaborato, avrebbe ucciso Yoko... Il Disegnatore era pronto a sacrificare la propria vita, ma non avrebbe mai messo in pericolo la sua compagna giapponese, l'unica donna che lo avesse amato. L'unica persona che non trovava il suo aspetto inquietante e che, anzi, sembrava apprezzarlo sinceramente. La sua Yoko. Per salvare lei aveva ceduto. Avrebbe fatto ciò che gli chiedevano. Che gli mettessero a disposizione una stanza e lo lasciassero in pace, perchè solo nella quiete il suo potete dava i frutti. Ed eccolo lì, avvolto nel silenzio. La sua stanza era spoglia, senza mobili nè finestre, tre pareti intonacate di bianco, la quarta occupata da un enorme specchio che rifletteva la sua immagine: un uomo di mezz'età così ossuto che ogni vestito gli andava largo, col viso pieno di rughe e i lunghi capelli grigi sciolti sulle spalle. Una mano infilata in tasca, l'altra che reggeva un cucchiaio di metallo dal manico stranamente affilato. Era stato lui a renderlo tagliente. Il cucchiaio era il suo strumento. Non sapeva perchè avesse bisogno proprio di quello; con una matita o un pennarello disegnare sarebbe stato più semplice, ma col cucchiaio il suo potere funzionava meglio e lui aveva smesso da tempo di chiedersene la ragione. Sempre se funziona ancora, pensò, stringendo fra le dita l'oggetto che teneva nascosto in tasca. Gliel'avevano dato loro, perchè fungesse da innesco alle sue visioni, ma finora non era servito. Il Disegnatore era reduce da quindici giorni di fallimenti... e da tanti anni in cui, per paura di essere di nuovo scoperto, aveva rinunciato a usare la sua facoltà. 

- Il ragazzo invisibile di Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo -

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Che ne dite, adesso, per quel che mi riguarda la curiosità è aumentata ;p

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