mercoledì 18 luglio 2018

Recensione: "Black out" di Gianluca Morozzi

Black Out
di Gianluca Morozzi

Editore: Tea
Pagine: 202
Prezzo: 10,00€

Voto: 3/5

Trama: Un torrido ferragosto a Bologna. Per un blackout tre persone si trovano chiuse in un ascensore: Claudia, studentessa omosessuale che per finanziarsi gli studi fa la cameriera in una tavola calda; Tomas, residente in quel condominio; Ferro, proprietario di una discoteca, efferato serial killer. Ferro non abita in quel condominio, ma vi ha un pied-à-terre che usa per seviziare e torturare le sue vittime. E in quella afosa giornata, Ferro stava proprio raggiungendo una sua vittima, precedentemente incatenata a una sedia. Nessuno dei tre riesce a comunicare con l'esterno, il condominio è deserto per il ferragosto e le loro grida rimbombano nel vuoto. I pochi metri che i tre devono dividersi diventano sempre più angusti, l'aria irrespirabile..

 
Morozzi è stata una piacevole scoperta fatta grazie a Tegamini una blogger che seguo prevalentemente su Instagram e devo dire che Black Out è stata una lettura inaspettata, così come lo è stata Radiomorte, ma di cui vi parlerò in un altro post.

Potrei dire che è stata una lettura claustrofobica a tratti inquietante e macabra, ammaliante allo stesso tempo, sopratutto per la parte riguardante Tony che è un efferato serial killer che sta torturando la sua nuova "preda". 
Poi abbiamo Thomas che è in procinto di fuggire con la sua Francesca ad Amsterdam verso una nuova vita, lontano dallo schifo dei loro genitori e da una Bologna che odiano. 
E infine Claudia che lavora per un porco che la costringe a indossare una divisa che copre ben poco, in un ferragosto deserto, e insopportabilemnte caldo che vuole solo bere e poter anche lei fuggire da tutto.


Tre personaggi diversissimi tra loro, che si ritrovano chiusi improvvisamente dentro l'ascensore del palazzo, deserto il 15 di agosto, con un caldo asfissiante in attesa che qualcuno li soccorra.
Nessuno di loro vorrebbe stare con l'altro, ma costretti dallo spazio angusto devono 'socializzare' quel tanto per non impazzire, per non pensare a che situazione assurda si trovano, dove il campanello dell'allarme non funziona, le porte non si mantengono aperte e per giunta pesano e nessuno sente le loro grida di aiuto.

Ho letto questo libro con un senso di impazienza, di ansia, verso la parte centrale ho trovato dei pezzi divanganti, tappa buchi, ma superate quelle poche pagine, il ritmo rimane costantemente serrato dalla curiosità impellente di leggere, leggere e leggere fino all'epilogo inaspettatissimo!!!!!!


Promosso su tutta la linea, quel senso di ansia mi ha ricordato un po' Bunker diary, solo che in quel caso il finale è stato una caduta di mascella.. questo qui no. Ora devo recuperare tuuuutti gli altri suoi libri, anche perchè sono letture veloci per le quei periodi dove ci vuole qualcosa di poco impegnativo corto ma non troppo!


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