martedì 11 maggio 2021

Recensione: "Picnic e altri guai" di Gerald Durrell

Picnic e altri guai
di Gerald Durrell

Editore: Adelphi 
Pagine: 224
Prezzo: 12,00€

Voto: 4/5

Trama: In questa raccolta variegata, nella quale, inopinatamente, mancano gli animali, Gerald Durrell ci propone con la consueta, vivacissima grazia cinque sketch di grande malia, spaziando in generi per lui insoliti: l’erotico, il macabro, lo horror. Nei primi due compare, nella sua veste più ilare, la celebre «famiglia»: la saga riprende con uno dei picnic più disastrosi della storia del turismo, e procede con una surreale traversata da Venezia alla Grecia nella quale ogni piccolo incidente di bordo si trasforma in pochade. Seguono un interludio veneziano con Ursula, la bellissima amica bislacca che sbaglia le parole e procura a tutti innumerevoli catastrofi, e un improbabile corso di educazione sessuale, di cui lo stesso Durrell è il titolare improvvisato. Dopo una prelibata avventura culinaria nel Sud della Francia con finale a sorpresa, la raccolta si chiude con un racconto di vampiri di gotica suspense. In queste pagine Durrell ci offre con prodigalità la sua dote più amabile: l’arte di trasformare ogni esperienza in divertimento.



Voglio tornare ad ammorbarvi molto brevemente con Gerald Durrell per parlare della sua raccolta di racconti Picnicn e altri guai, che si apre esattamente con un picnic in famiglia per il ritorno di uno dei suoi fratelli, perchè lui ha una famiglia molto numerosa, con una mamma a cui piace festeggiare, e fare grandi pranzi di riunione che si trasformano sempre, non si sa mai come, in disavventure con cui rido di cuore.

E altri guai perchè naturalmente la sua vita è un palcoscenico inconsapevolmente e si diletta nel raccontarci 5 storie di genere diverso di sue avventure in giro per il mondo sempre con il suo stile ironico e arguto, per i dettagli vi rimando a leggere la trama dettagliata del libro sopra.

Picnic e altri guai come gli altri suoi libri è estremamente scorrevole, Durrell trasforma tutto in risate anche libri dove non ci sono gli animali, e forse è proprio questa la "pecca" che gli fa guadagnare 4 fiori invece di 5, la mancanza degli animali a cui Darrell ci ha abituati, quell'elemento che rende Durell così speciale, però è sempre super super consigliato, altrochè!!!!!

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