Sono curiosa come una scimmia per questo terzo volume... ho il prurito di scoprire come andrà a finire tra Henry e Alexandra, un paio di finali nella mia testa me li sono fatta e ho la sensazione che non siano rose e fiori ma vedremo cosa ci riserverà Chiara Cilli intanto vi lascio con la cover e un piccolo estratto che ha decisamente peggiorato la mia curiosità, managgia a te Chiara, e voi correte a comprarla questa serie!
Uccidimi
di Chiara Cilli
Serie: Blood Bonds #3
Editore: autopubblicato
Genere: Romanzo Dark Contemporaneo
Trama: Non avrei mai immaginato che la mia vita sarebbe finita così.
Non avrei mai creduto che la mia vita sarebbe dipesa dalla sua.
Ero pronta a morire per mano dell'uomo che mi aveva distrutto.
Ero pronto a uccidere la donna che si era presa tutto me stesso.
Ma la mia sofferenza non è ancora terminata.
Ma me l'hanno portata via.
Sta venendo a riprendermi, lo sento.
Me la riprenderò, a qualsiasi costo.
E questa volta non potrò fermarlo.
E questa volta non fallirò.
A meno che non sia io a ucciderlo.
... Estratto ...
*soggetto a editing*
*soggetto a editing*
«Hai detto che il tuo nome era Leks»
sibilai.
Fece spallucce. «Un diminutivo». Un
sorriso sghembo gli incurvò la bocca mentre soffiava fuori il fumo. «Sei tu che
non mi hai mai chiesto chi fossi realmente». Si protese di nuovo verso di me,
guardandomi in un modo disgustosamente intimo. «Eri così indifesa e sfinita che
avresti creduto a qualunque cosa ti avessi detto. Ero il tuo eroe».
Sentii la bile risalirmi in gola, gli
occhi inondarsi di lacrime. Perché aveva tremendamente ragione. Ero stata tanto
debole che mi aveva manipolato come fossi stata di creta.
Stupida.
Stupida.
Stupida.
«Vaffanculo, Aleksej» gli sputai addosso.
Rise di gusto. Dapprima
quel suono inquietante e seducente al tempo stesso mi fece rizzare i peli sulle
braccia, poi l'ira mi serrò il collo come un cappio.
«Perché aiutarmi a lasciare il
continente, allora, se era questo che avevi in serbo per me?» esplosi.
«Perché per lui non eri ancora più
importante dell'aria che respira» replicò, in tono sommesso e cospiratorio, lo
sguardo che brillava di piani diabolici. «Ora lo sei».
Mi paralizzai.
«No» mormorai.
Mentre assaporava la sua sigaretta, Aleksej
aveva l'espressione di chi ha la vittoria in pugno. «Ora sei tutto per lui».
Era come se la pioggia che mi inzuppava
mi fosse penetrata nei tessuti, nelle vene, e lì mi avesse gelato il sangue.
«Non puoi saperlo» dissi tremante.
Lui non sapeva niente.
Di me.
Di Henri.
Di noi.
Il Re si accasciò contro la spalliera
della sedia con un sorrisetto crudele. «So tutto quello che è accaduto tra di
voi in quel castello».
Sbiancai.
Non era possibile. Lui non poteva sapere. Quello che c'era tra
me e Henri Lamaze era un oscuro segreto che le mura della sua dimora
custodivano gelosamente.
A meno che…
Sussultai.
Una
talpa.
Aleksej Bower aveva una talpa tra gli
uomini dei Lamaze.
Vedere sul suo volto la conferma del
mio sospetto mi agghiacciò. La vergogna di essere legata a quel mostro mi
tramortì per l'ennesima volta, inghiottendomi nell'ormai familiare baratro di
umiliazione e rabbia cocente.
Serrai i pugni fino a far sbiancare le
nocche, ricacciando indietro le lacrime e un grido di disperazione. Guardai in
cagnesco l'uomo che avevo di fronte.
«Che cosa vuoi da me?» ringhiai a denti
stretti.
Il suo sogghigno svanì. Il suo sguardo
si fece duro come il granito. «Voglio che tu uccida Henri Lamaze».
1 commento:
Thank you :D ♥
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