venerdì 17 giugno 2016

Recensione: "Fiore di fulmine" di Vanessa Roggeri

Buongiorno lettori!!! Recensione di un libro veramente bello, come il suo libro precedente "Il cuore selvatico del ginepro" *_*

Fiore di fulmine
Vanessa Roggeri

Editore: Garzanti  
Pagine: 280 
Prezzo: € 16,40

Voto: 3.5/5

Trama: È quasi sera quando all'improvviso il cielo si fa livido, mentre enormi nuvole nere galoppano a oscurare gli ultimi raggi di sole. Da sempre, la prima cosa da fare è rintanarsi in casa, coprire gli specchi e pregare che il temporale svanisca presto. Eppure la piccola Nora, undici anni e il coraggio più scellerato che la gente di Monte Narba abbia mai conosciuto, non ha nessuna intenzione di mettersi al riparo. Nora vuole sfidare il vento che soffia sempre più forte e correre sulla cima della collina. È appena arrivata sotto una grande quercia quando un fulmine la colpisce sbalzandola lontano, esanime. Per tutto il piccolo villaggio sardo dove è cresciuta, la bambina è morta. Ma non è quello il suo destino. Nora riapre i suoi enormi occhi verdi, torna alla vita. Il fulmine le ha lasciato il segno di un fiore rosso sulla pelle bianca e la capacità di vedere quello che gli altri non vedono. Nella sua famiglia nessuno la riconosce più. Non sua madre, con cui amava ricamare la sera alla luce fioca di una candela, né i suoi fratelli, adorati compagni di scorribande nei boschi. C'è un nome per quelle come lei, "bidemortos", coloro che vedono i morti, e tutti ne hanno paura. Nel piccolo paese non c'è più posto per lei. La sua nuova casa è Cagliari, in un istituto per orfanelle, dove Nora chiude la sua anima in un guscio di dolore, mentre aspetta invano che qualcuno venga a prenderla.


siamo sempre nella bellissima e tradizionalissima Sardegna dove abita Nora Musa; bimba vivace e coraggiosa, sprezzante del pericolo e amante delle sfide che durante un temporale decide di salire sulla collina sotto una quercia e sotto il temporale a urlare al cielo al papà morto in miniera viene colpita da un fulmine. Tutti la danno per morta tan'è che non da segni di vita finchè di botto riapre gli occhi e come "ricordo" di questo miracolo/maledizione sul corpo le rimarrà uan cicatrice rossa che pare quasi un fiore e la capacità di vedere quello che gli altri non vedono. Tutto cambierà e la sua vita spensierata di bimba avrà fine perchè tutti hanno paura di lei anche al villaggio per le superstizioni che vengono tramandate di generazione in generazione per avvenimenti come il suo, e così viene mandata in un collegio a Cagliari fino a quando non crescerà e prenderà lavoro dentro una villa a servizio di una famiglia assai strana che il venerdì sera scompare dietro a una porta chiusa a chiave a cui nessuno può accedere. 
Una villa dove abita una fanciulla da tempo morta e che solo lei riesce a vedere e sentire.
Chi sarà? E cosa ci sarà dietro alla porta e ai misteriosi comportamenti della famiglia?

In un sud dove le donne e le superstizioni ne fanno da padrona, conosceremo Nora una protagonista formidabile che a distanza di tempo ho ancora impressa nella mente per la sua forza d'animo difronte a tutto. Una donna risoluta.
Mi è piaciuto moltissimo come per il libro precedente l'ambientazione, con le sue famiglie numerose, il paesino radicato nel passato e chiuso in se stesso che non fai fatica a immaginarlo, sembra quasi di poter passeggiare tra le sue strade e nel suo bosco, di vedere la miniera. Con uno stile scorrevole con quel tocco di magico Vanessa Roggeri ha creato un libro meraviglioso e delicato e sta divenatndo una certezza da acquistare a occhi chiusi!


3 commenti:

Cecilia Attanasio ha detto...

Anche a me è piaciuto molto, più del Fiore selvatico di Ginepro.
Attendo il prossimo romanzo dell'autrice :)

Angela ha detto...

bel libro, anche il precedente di Vanessa mi era piaciuto molto, per stile personaggi, ambientazione...

Siham ha detto...

Un grandissimo talento, quello di Vanessa Roggeri *-* So che sta scrivendo il nuovo romanzo, e lo aspetto con ansia!